La Madonna versa miracolosamente le sue lacrime, in molti si uniscono al suo dolore e iniziano a piangere, fino a che accade inaspettatamente la loro conversione.
“I poveri che erano presso il fuoco corsero oltre, e videro piangere la Madonna e cominciarono tutti a gridare “Misericordia” e a piangere…”
Il 26 febbraio 1490, stando alla tradizione, l’Immagine miracolosa della Vergine Maria avrebbe versato lacrime innanzi ad un giovane di La Spezia che, di ritorno da Loreto, si mise in ginocchio per pregare la Vergine Maria. L’affresco, raffigurante l’Annunciazione, è ancora visibile, ora sull’altare maggiore della chiesa della SS.ma Annunziata, nel centro di Arezzo.
Le fonti così raccontano il prodigioso avvenimento: “La Madonna si lamentò tre volte e mosse il capo e pianse tre volte in modo che questo giovinetto prostrato in terra gridava “Misericordia” ad alta voce. E i poveri che erano presso il fuoco corsero oltre, e videro piangere la Madonna e cominciarono tutti a gridare “Misericordia” e a piangere e a suonare una campanella… in modo che accorsero molte persone che credevano che questi poveri facessero alla mischia; ma più di cento persone la videro piangere…. ora la bella devozione della Madonna delle lacrime si celebra ogni anno il 26 febbraio nella chiesa dell’Annunziata in Arezzo“.
In seguito al “segno” delle lacrime venne costruita la chiesa della SS.ma Annunziata che per circa tre secoli, fino al 1796, è stata il santuario principale degli aretini, dove si è coltivata questa bella devozione.
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Umilmente prostrato ai tuoi piedi, o Vergine SS. Annunziata, io vengo ad implorare il tuo aiuto nelle necessità in cui mi trovo.
Non si è mai detto e non si dirà mai che un tuo figlio sia stato da te abbandonato; io ti scongiuro perciò, o Madre benignissima, per la pietà e per la misericordia che hai sempre mostrato verso coloro che si sono affidati al tuo patrocinio, non ti dimenticare di me.
Presenta le mie suppliche al trono di Dio, e per il mistero ineffabile della tua Annunciazione, fa’ che io esperimenti l’efficacia del tuo soccorso.
Non sono degno, lo so, dei celesti favori, anzi tante volte, colle mie colpe, ho provocato i divini castighi, ma potrà mai mancarmi l’aiuto del Signore, se tu intercedi per me?
Volgi adunque pietosa i tuoi occhi misericordiosi sopra questo tuo povero figlio, ricorda al tuo Gesù tutto l’amore che lo ha spinto ad immolarsi per la mia salvezza e per quello stesso amore domandagli, o Vergine pietosissima, quegli aiuti che io ora imploro e che confido di ottenere mediante il tuo valente patrocinio.
Amen.
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