Una bellissima immagine sacra, quella di Maria Vergine che annuncia al Papa la vittoria insperata, e da qui l’appellativo datole di “Santa Maria della Vittoria”.
Nasce così il desiderio di ringraziare la Madonna e di dedicare a Lei questa vittoria.
I soldati tornati sani e salvi dalla battaglia
Tornati incolumi da una storica ed importante battaglia, un gruppo di soldati decide di dare slancio ed impulso, contribuendo alla costruzione della chiesa dedicata alla Vergine, rimasta ferma per troppo tempo.
Una bellissima immagine sacra, quella di Maria Vergine che annuncia a Papa Pio V la vittoria dei cristiani sui turchi. Da qui l’appellativo datole di “Santa Maria della Vittoria”. Ma la storia che ruota attorno alla cittadina di San Vito Normanni, in provincia di Bari è ben più articolata.
Si narra infatti che, un gruppo di soldati di San Vito sia tornato incolume dalla battaglia di Lepanto. La guerra, avvenuta nel 1571, vedeva contrapposte le flotte musulmane dell’Impero Ottomano e quelle cristiane della Lega santa. L’impero spagnolo e la Repubblica di Venezia erano le principali potenze della coalizione.
La metà delle navi proveniva dalla Repubblica di Venezia e l’altra metà era composta dalle galee dell’Impero spagnolo (con il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia), dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca. Il tutto per un totale di circa 50mila uomini.
Al termine della cruenta battaglia, un gruppo di questi soldati, che erano di San Vito, tornano vivi al loro paese. In ringraziamento alla Madonna che li ha protetti durante la battaglia, si impegnano per dare slancio alla costruzione della nuova chiesa che, da troppo tempo, è ferma alle sole fondamenta.
All’inizio, la chiesa doveva esser dedicata al loro Santo Patrono ma la volontà di ringraziare Maria per la vita non perduta in battaglia è molto più grande. Per questo motivo, modificano il progetto originario e la chiesa sarà dedicata alla Vergine Maria.
Maria che annuncia la vittoria al Papa
Nel 1595, la nuova chiesa viene inaugurata e, nel 1600, è anche intitolata a Santa Maria della Vittoria, in onore ed in ricordo della battaglia di Lepanto e della protezione che Maria ha dato ai suoi soldati. Il 30 aprile 1780 mons. Francesco Antonio Scoppa, vescovo di Ostuni, consacrò solennemente la chiesa.
L’immagine sacra di Maria della Vittoria è un dipinto di scuola veneziana, donata dal notaio A. Recchia prima del 1610. Questo dipinto significativo proviene dalla scuola del Tiziano e rappresenta in alto la Vergine con Bambino circondata da angeli e santi, tra i quali si notano S. Francesco, S. Antonio, S. Lorenzo. Al centro il mare del golfo di Lepanto e le navi della battaglia.
In basso e in primo piano il pontefice Pio V con sovrani e comandanti. Tra questi ultimi, figura anche Ruggiero Danusci, che ha guidato il gruppo di sanvitesi nella battaglia.
Il 26 ottobre 1996, Papa Giovanni Paolo II ha incoronato in Vaticano l’icona della Madre di Dio Nikopeia (che significa “portatrice della vittoria”) che si trova in questa chiesa.
Preghiera alla Madonna della Vittoria di San Vito
O Fonte di bontà, Avvocata dei peccatori,
porto dei naufraghi, vita di tutti,
non scacciarmi da Te perché peccatore,
ma anzi, perché tale, ascolta e consola la mia preghiera.
Tu sei veramente purissima, o Madre di Dio!
Conciliami la benevolenza del Divino Giudice.
Io ho peccato, e il mio peccato mi sta sempre dinanzi agli occhi.
Sfolgora sulla tenebrosa e sordida mia mente il Lume supremo.
Disperdi la nebbia dei miei torbidi pensieri, affinché,
ravvivato dalla serena e tranquilla luce del tuo sguardo,
io possa offrirmi vittima gradita al tuo Figlio e mio Dio,
venuto al mondo per chiamare i peccatori a penitenza.
Accogli l’umile mia preghiera e salvami!
Mostra in me, che sono il più miserabile,
quanto grandi siano le tue misericordie, o speranza mia,
o Madre del mio Signore!
Rendimi benevolo il tuo Figlio e mio Giudice,
o Tu che sei l’asilo dei peccatori pentiti.