La giovane Caterina, fanciulla di Canale, piccolo paese vicino a Ceresole d’Alba, sta andando al mercato di Sommariva del Bosco per vendere la frutta.
Mentre passeggia, è avvistata e inseguita da due soldati mercenari. Lei chiede aiuto alla Madonna.
Questi due hanno cattive intenzioni nei confronti della giovane, e vogliono abusare di lei. Scappando via dai due uomini malvagi, Caterina si inoltra nel bosco e raggiunge un pilone votivo dedicato alla Madonna delle Rose.
I piloni votivi alla Madonna
Questo si trova in ricordo della battaglia combattuta proprio quell’anno tra i francesi e gli spagnoli. La popolazione, che in quell’occasione è riuscita a scampare alla devastazione grazie all’aiuto della Vergine, le ha eretto un pilone votivo.
Nel XVI secolo, infatti, il territorio tra Carmagnola, Sommariva del Bosco e Ceresole d’Alba è teatro campo di battaglia tra l’esercito spagnolo ed imperiale di Carlo V e l’esercito francese di Francesco I. In particolare, il 12 ed il 14 aprile 1544 avvengono gli scontri più violenti e tragici di quella guerra. Uno è a Ceresole d’Alba, e l’altro tra Ceresole e Carmagnola.
Il combattimento è tanto violento da essere ricordato come “il più grande e decisivo di quanti a quell’età si siano ingaggiati in questa parte d’Italia”. Migliaia di soldati vengono uccisi in quell’occasione, e nei luoghi esatti degli scontri sanguinari vengono eretti i due piloni votivi consacrati alla Madonna. Uno tra Ceresole e Carmagnola, nella zona del Mombelletto, e l’altro tra Ceresole e Sommariva del Bosco, nella zona del Margheritone.
L’immagine di Maria è posta lì
Il primo Pilone verrà ricordato come il Pilone della Madonna della Rosa, per la semplice ragione che l’affresco riproduce la Madonna avvolta in un manto azzurro mentre sul braccio sinistro regge il Bambino Gesù. Nella mano destra, invece, tiene una rosa. Negli anni la vegetazione del vicino sta quasi del tutto avvolgendo il Pilone ormai trascurato.
Nel momento in cui Caterina si trova in quel punto, infatti, il pilone si vede appena. Ma questo non impedisce la giovane, appena raggiunta la statua della Vergine, di chiedere la sua protezione per difendersi dai due uomini malintenzionati. In un istante i cavalli si inchiodano, e gli uomini non riescono a capirne la ragione. Gli inseguitori rimangono così immobilizzati e per loro diventa impossibile proseguire quel triste inseguimento.
Caterina si rifugia vicino alla Vergine
Sono i due uomini a raccontare quanto accaduto, mentre anche la giovane ha riferito tutto ai suoi compaesani, che cominciano subito a recarsi sul posto per venerare la Vergine che la protegge. Subito infatti la notizia di quanto accaduto si diffonde nel paese di Ceresole, e anche il parroco, don Giovanni Battista Baralis di Lucerame Nizzardo, accorre sul posto per constatare l’accaduto.
I due soldati riconoscono la loro colpa dopo essersi pentiti, avendo constatato inoltre in prima persona il miracolo. La gente, entusiasta, libera così il Pilone dai rovi che lo stanno nascondendo. Il Comune in seguito decide di costruire la cappella incorporando il pilone, e il 5 agosto dell’anno seguente, il 1645, c’è la prima Messa in ricordo del miracolo.
Preghiera alla Madonna della Rosa
Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio, Maria, che sempre sei Vergine, eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui, col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata. Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto, sua tenda. Ti saluto, sua casa. Ti saluto, suo vestimento. Ti saluto, sua ancella. Ti saluto, sua Madre. E saluto voi tutte, sante virtù, che per grazia e lume dello Spirito Santo siete infuse nei cuori dei fedeli affinché le rendiate, da infedeli, fedeli a Dio. Amen.