La Madonna appare ad una fanciulla che è in quel momento impegnata nel custodire il bestiame. L’episodio avviene in circostanze misteriose poi chiarite in un secondo momento. Giulia è infatti muta dalla nascita e abita a Vacciago.
La Madonna della Bocciola si presenta alla giovane con una richiesta ben precisa, e quando la porta a tutto il paese in un istante si ricredono.
La ragazza è impegnata a pascolare il bestiame, come fa di solito, in un luogo non molto distante da una cappella in cui vi si trova l’effige della Madonna in trono con il Bambino fra le braccia. Tutto a un tratto succede qualcosa che la lascia fortemente di stucco. Tra i rami di un pruno selvatico, nel dialetto locale chiamato “bocciolo”, vede sfolgorare nientemeno che la Madonna con il Bambino.
La Vergine le parla e le dice che gradisce molto le sue preghiere, e che presto però sarebbe successa una cosa molto importante. L’avrebbe accolta in Paradiso. Tuttavia, prima che questo fatto si verifichi, la giovane avrebbe dovuto portare un messaggio a tutti gli abitanti del posto, ed è direttamente la Madonna a dirle che cosa avrebbe dovuto dire.
La Vergine le chiede, infatti, di rendere solenne in suo onore non solamente la domenica, ma anche il sabato pomeriggio. In cambio di questo fatto, avrebbe avuto una speciale protezione da parte sua. Per dimostrare la veridicità della promessa, e anche della stessa apparizione, si verifica fin da subito un prodigio. Giulia Manfredi è infatti muta fin dalla nascita, e dopo quell’evento acquista la parola.
Nel momento in cui la giovane va dai suoi compaesani per testimoniare loro quanto è accaduto, tutti non potevano credere ai loro occhi. Non è l’unico miracolo che rompe l’incredulità della popolazione. Nel momento in cui Giulia va a dire loro quanto le è stato riferito dalla Madonna in persona, all’improvviso le campane della chiesa di Vacciago prendono a suonare a festa. La cosa particolare, però, è che non c’è nessuno che le stia suonando.
Così ben presto viene introdotta l’usanza del riposo del sabato, e subito si pensa anche a costruire una chiesetta devozionale.
Da quel momento in cui cresce il numero dei fedeli che si recano in quel luogo per chiedere la grazia della Madonna, e la fama del luogo che cresce ogni giorno, si fa in modo che a partire dal 1628 venga costruito un più ampio santuario, all’interno del quale viene incorporata l’immagine della Madonna col Bambino davanti a cui la pastorella si è fermata in preghiera nel momento in cui avviene l’apparizione.
All’interno di una teca sono anche conservati alcuni frammenti del pruno su cui è apparsa la Madonna. Ben presto il santuario cresce notevolmente tanto nelle dimensioni quanto nella bellezza, e per tutti i secoli successivi, assumendo via via l’aspetto attuale in modo particolare nel corso del millesettecento.
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O Maria, Regina del mondo, Madre di bontà,
fiduciosi nella tua intercessione,
noi affidiamo a te le nostre anime.
Accompagnaci ogni giorno alla fonte della gioia.
Donaci il Salvatore. Noi ci consacriamo a te, Regina dell’Amore.
Amen.
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