Una mattina, un uomo si reca come al suo solito a lavorare presso la sua vigna, ma quel giorno avviene qualcosa d’incredibile.
E’ sollevato da terra e portato davanti a una bellissima giovane.
La Madonna gli lascia un messaggio: un grave flagello sarebbe terminato dopo il compimento di un’opera voluta da Maria Santissima.
Una luce fra le montagne
La zona della Valtellina in cui si trova la cittadina di Tirano, in provincia di Sondrio, nel 1504 è sotto il dominio di Luigi XII di Francia. Nel 1486 in quell’area, oggetto di scorrerie, i Grigioni svizzeri infatti hanno già saccheggiato la vicina Chiavenna.
Nello stesso anno arriva anche una grave pestilenza che si è riversata su uomini e bestiame. Il 29 settembre mattina di quell’anno, un contadino di nobili origini ,di nome Mario si sta recando alla sua vigna.
Ad un tratto, ha come l’impressione che le cime delle montagne brillino di uno strano bagliore. Non fa in tempo a chiedersi da dove venga quella luce, che subito si sente sollevare da terra. Si trova quindi ad essere trasportato in un orto.
In quel luogo, lungo il torrente Poschiavino, appare di fronte a lui una giovane donna dall’indicibile bellezza. Ha circa 14 anni ed una veste candida: il contadino capisce che è da lei che proviene quella grande luce.
Una voce che chiama
Ella è circondata da una moltitudine di angeli, e dice di essere la Vergine Maria. Comincia poi a chiamarlo per nome: “Mario! Mario!”. Il giovane risponde, chiedendo: “Bene?”. La Vergine a sua volta replica: “Bene avrai!”.
Dopo avergli detto queste parole, chiede per lei la costruzione di un Santuario e lei dedicato: “Vai a Tirano, e chiedi a quella gente di costruire, in questo luogo, una chiesa per il culto del Signore ed in onore del mio santo Nome”.
Una volta costruito, infatti, ogni persona che si reca in quel luogo prodigioso, sarebbe automaticamente scampata all’epidemia. “Ma se non crederanno, la pestilenza crescerà”.
Per dare una conferma della veridicità delle sue parole, gli annuncia la guarigione di suo fratello, che è infermo.
Maria ferma la peste
Il contadino si reca in chiesa ad annunciare a tutti quanto accaduto. Corsi in molti a casa del fratello di Mario, tutti constatano la sua guarigione, nonostante per molti è ritenuto essere ormai spacciato. I medici confermano invece l’inspiegabile guarigione.
Folle di fedeli cominciano ad arrivare in quel luogo da ogni parte d’Italia e d’Europa, e la pestilenza cessa all’improvviso.
Il contadino allora comincia a raccogliere fondi tra la popolazione per la costruzione del Santuario dedicato alla Madonna. Viene costruito poi proprio sul terreno sul quale è apparsa Maria, che il proprietario ha messo a disposizione. Alcuni anni dopo il veggente decide di farsi sacerdote.
Nel Santuario, intanto, arrivano i primi miracoli. Tra questi, vi è anche la risurrezione di due gemellini di Innsbruck, ritenuti morti, a cui proprio il proprietario del campo ha fatto da padrino. I tiranesi cominciano allora a venerare Maria con il nome di “Santa Maria de la Sanitade”.
Un secolo dopo, l’11 settembre 1920, c’è la battaglia del Campone, combattuta tra cattolici e protestanti svizzeri.
Durante la battaglia, un giorno, la statua dell’Arcangelo Michele posizionata sulla cupola del Santuario si muove, improvvisamente. Tenendo sempre la spada in mano, la sua posizione si rivolge però verso le forze cattoliche che, da quel momento, cominciano a vincere prodigiosamente la battaglia.
Preghiera alla Madonna di Tirano
Vergine Santissima, Madre di Dio e Madre della Chiesa,
che apparendo, in Tirano, al Beato Mario Omodeo,
gli chiedeste di erigere un tempio in Vostro onore,
perché fosse luogo di preghiera e di speranza per quanti a Voi si affidano,
noi ci prostriamo oggi umilmente ai Vostri piedi
per invocarvi con fede viva e ardente amore.
Regina della misericordia, nelle Vostre mani immacolate e sante,
che tante volte sulla terra accarezzarono il volto di Gesù,
noi deponiamo con fiducia le nostre sofferenze ed i nostri affanni.
Guardate, o Maria, i nostri bisogni, soccorreteci nelle nostre necessità;
preservateci da ogni male, specialmente dal peccato,
e degnatevi di accordarci la grazia particolare che vi domandiamo….
Da questa terra, ove passiamo pellegrini,
guardiamo a Voi con confidenza di figli.
Donateci, o Madre, un cuore puro e semplice.
Conservateci, in quest’ora di rinnovamento e di grazia, vivo il dono della fede,
ferma la speranza, gioiosa ed operosa la carità,
fate che possiamo essere sempre, nelle nostre famiglie e nelle nostre contrade,
umili e forti testimoni del Vangelo, a gloria del Vostro Divin Figlio
ed a vantaggio dei nostri fratelli. Amen.
Nostra Signora di Tirano, pregate per noi.
+ Teresio Ferraroni, Vescovo – 22 agosto 1975