La Madonna della Lettera riporta a una vicenda straordinaria con al centro, una Lettera per l’appunto, molto speciale. Così quando San Paolo giunge per predicare il Vangelo, trova una popolazione disposta a lasciarsi convertire.
I cittadini che aderiscono all’invito dell’Apostolo delle Genti, infatti, sono ben presto molti, e tutti si convertono. Quando Paolo si accinge a tornare in Palestina, alcuni chiedono di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona.
E’ così che una delegazione di messinesi si reca in Palestina portando con sé anche una lettera, in cui i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professano la loro fede e chiedono la protezione di Maria. La Madonna li accoglie e invia a sua volta, per rispondere alla lettera che gli è stata portata, con un altro scritto, in lingua ebraico. Maria arrotola la lettera e la lega con una ciocca dei suoi capelli.
Una volta ricevuta, la delegazione torna a Messina l’8 settembre del 42 portando l’importante manoscritto, in cui Maria loda la loro fede e dice di gradire la loro devozione, assicurando loro la sua perpetua protezione. Ancora oggi quella speciale ciocca di capelli è custodita presso il Duomo di Messina, e viene esposta ogni anno nel giorno del Corpus Domini incastonata nell’albero di un piccolo galeone costruito in argento. Questo rappresenta uno degli esempi della protezione della Madonna per Messina.
Nei secoli sono successi diversi eventi prodigiosi in relazione a questa speciale memoria, come ad esempio nel 1647, quando la monaca benedettina di Bivona, suor Maria Roccaforte, già nota per le sue rivelazioni confessate al suo padre spirituale su Santa Rosalia, ha delle visioni della Vergine Maria e dell’Angelo Custode che le confermano l’autenticità della Lettera.
All’inizio del secolo successivo il culto si radica con grande intensità, e c’è una data in particolare a cui fare riferimento, che è quella del 1716, ovvero all’anno in cui il monaco Gregorio Arena porta a Messina una traduzione dall’arabo della lettera di Maria.
Da quel giorno la città siciliana di Messina celebra ogni anno la festa della Madonna della Lettera il 3 giugno.
Il testo che Maria consegna alla delegazione dei messinesi, inoltre, è clamorosamente ancora leggibile. Questi, secondo la Tradizione, recita infatti parole ben precise, che sono queste:
“Umilissima serva di Dio, Madre di Gesù crocifisso, della tribù di Giuda, della stirpe di Davide, salute a tutti i messinesi e Benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori, confessando che il Nostro Figlio, generato da Dio sia Dio e uomo e che dopo la sua resurrezione salì al cielo: avendo voi conosciuta la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo apostolo eletto per la qual cosa benediciamo voi e la vostra città della quale noi vogliamo essere perpetua protettrice“.
In particolare una frase, “Benediciamo voi e la vostra Città”, è anche oggi scritta a caratteri cubitali alla base della stele della Madonnina sul braccio estremo del porto di Messina.
Il culto della Madonna della Lettera si diffonde poi anche in modo particolare nelle città limitrofe, come ad esempio a Palmi, originata da un evento storico risalente al 1575, quando a Messina scoppia una epidemia di peste che procura la morte di oltre quarantamila persone. I cittadini di Palmi accolgono le persone che fuggono dalla città e mandano aiuti, come generi di vitto e olio, attraverso i suoi marinai.
Una volta che la calamità è superata, la città di Messina vuole donare alle autorità ecclesiali di Palmi uno dei capelli della Madonna, che sono portati nella città siciliana unitamente alla lettera di benedizione, in segno di ringraziamento. Così nel 1582 arriva alla Marina di Palmi un reliquiario contenente un Sacro Capello della Vergine e da allora comincia la venerazione verso la Madonna appellata col titolo “della Sacra Lettera”, poi eletta patrona principale della città.
O Vergine Maria,
donna della luce e della vita,
dolcissima Madre,
o Madonna della Lettera,
siamo davanti a te quali figli devoti
in contemplazione
del tuo Figlio, Gesù,
che tieni teneramente
tra le braccia.
Facci innamorare di Cristo.
poni nel nostro cuore
un ardente e insaziabile
desiderio di conoscere,
di amare e di servire Gesù,
Salvatore e Signore
della nostra vita .
Ottienici la grazia
di una vita santa.
spesa interamente per Dio
e per i fratelli.
Nel segno
della nuova evangelizzazione
noi vogliamo,
o Madre della Lettera,
portare a tutti l’annuncio del Vangelo.
unica verità che libera.
che promuove umanità,
che dà senso alla vita.
Guarda, o Maria,
questa città e questa Diocesi:
il tuo sguardo d’amore
e di benevolenza
ci ottenga dal tuo Gesù
la grazia di una santità diffusa,
di un impegno proficuo
per un sano ed equilibrato
sviluppo socio-economico,
per una politica al servizio
dell’uomo e del territorio.
per una progettualità ecclesiale
di comunione effettiva ed affettiva.
Donaci, o Vergine Madre della Lettera,
il tuo Spirito di fede,
la forza della tua speranza
senza smagliature,
la carica spirituale
della tua fervida e operosa carità
per essere qui ed oggi
epifania di Cristo,
testimonianza credibile del Vangelo.
Sciolgo, oggi, nella preghiera
e nel proposito di servire
la causa del Vangelo,
il mio debito di ringraziamento
per gli anni splendidi vissuti
in questa Santa Chiesa di Messina
sotto il tuo vigile, materno sguardo,
o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria,
cara, dolcissima Madonna della Lettera.
di mons. F. Miccichè
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