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365 giorni con Maria: 3 maggio. L’apparizione dell’Arcangelo San Michele precede il miracoloso ritrovamento

La festa in onore della Madonna delle Vittorie, rappresenta una delle più importanti tradizioni popolari religiose e turistiche della città di Piazza Armerina. La storia di questa devozione va molto indietro nel tempo.

L’icona bizantina custodita in un artistico tempietto d’argento sull’altare maggiore della Cattedrale.

365 giorni con Maria, 3 maggio (photo web source)

La Madonna accompagna un condottiero che lotta contro l’invasione islamica, e da allora sono molti i miracoli che si verificano.

L’apparizione dell’Arcangelo Michele

Si deve andare indietro fino al tempo della dominazione araba. In quel periodo infatti accade che l’arcangelo Michele appare a un condottiero normanno nella notte precedente la battaglia fra le truppe normanne del Gran Conte Ruggero e l’esercito arabo. In quella occasione gli promette aiuto e lo rassicura sull’esito positivo dello scontro.

E così sarà, termina infatti con una vittoria dei normanni a cui fa seguito la donazione del Papa al conte Ruggero, a Melfi nel 1059, di un’icona bizantina dipinta su tela in del suo giuramento di fedeltà alla Chiesa. L’icona avrebbe infatti dovuto essere portata alta sui campi di battaglia, e raffigura l’immagine della Beata Vergine Maria con il Bambino che avrebbe aiutato le milizie normanne nelle battaglie contro i saraceni.

La protezione di Maria è infatti ben determinante per il Conte Normanno che da allora passa di vittoria in vittoria, tanto da conquistare anche la Sicilia, donando in segno di riconoscenza a quanti lo sostengono la sacra effigie, che viene chiusa in una custodia di legno durante il regno di Guglielmo I il Malo, nel 1161, e seppellito in un luogo sicuro, sotto l’altare della chiesetta di Santa Maria di Piazza Vecchia.

L’importante reliquia: il capello di Maria

L’obiettivo di questo gesto è quello di sottrarre il vessillo alla furia distruttrice dei soldati che stanno mettendo a ferro e a fuoco la città che si è ribellata al re. Questo viene ritrovato due secoli dopo, nel 1348, anno della grande peste, grazie ad un sogno rivelatore del sacerdote Giovanni Candilia che abita nella contrada omonima.

Dentro la custodia c’è persino una reliquia ben straordinaria: un capello che si narra sia stato  della Madonna ed è oggi ben custodito in una teca d’argento. Una volta ritrovata, l’icona è portata in trionfo dall’eremo di campagna alla Chiesa di Santa Maria Maggiore di Piazza Armerina, portata per mano dai cittadini scampati alla pestilenza.

La fine della peste

Mentre la processione si avvicina al centro abitato, avviene un altro fatto prodigioso: la peste cessa miracolosamente. Da quel momento in poi la fama della potenza taumaturgica di questa Icona si diffonde per tutta l’isola, e il culto si estende a gran parte della Sicilia e del resto del Paese. Sono infatti molte le persone che si recano nella cittadina per invocare la protezione della Vergine Maria nella loro vita.

Ancora oggi, nel ricordo dell’evento, ogni anno nell’ultima domenica di aprile i fedeli si recano all’eremo di Piazza Vecchia, dove proprio in onore della Vergine Maria è costruito un santuario, per partecipare al trasporto in pellegrinaggio di una copia dell’icona in città, mentre invece il 3 maggio avviene il pellegrinaggio inverso.

Santuario Piazza Armerina – photo web source

Preghiera alla Madonna di Porta Armerina

Ho pregato con te Maria

e mi hai dato la pace.

Il mio cuore ha cercato il tuo

e un umile pensiero è penetrato

in fondo all’anima, consolandola.

Il tuo viso sincero e schivo

ha incantato le genti.

Senza inganni hai trionfato sul male,

Maria Santissima delle Vittorie.

Ruggero il normanno giurò fedeltà

con grande coraggio in battaglia

al suo fianco portò il tuo vessillo

per la vittoria, per Piazza, per la Sicilia.

Con la lancia in resta

la spada innalzasti contro i Saraceni

e in ogni tempo ci liberi dal male.

Esercito potente, icona della nostra pace,

ho pregato con te Maria

per i deboli e per i nemici, per chi soffre,

e per chi non t’ama,

perché tu sola Madre del Messia

puoi ottenere grazie e perdono.

Solo tu, donando

al Signore nostro la preghiera,

ridai il sorriso a chi già non l’aveva.

Rosalia Gigliano

Scritto da
Rosalia Gigliano

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