Un giovane vasaio di Casalpusterlengo vuole realizzare una statua dedicata a Maria, ma ecco che in un momento di difficoltà interviene provvidenzialmente uno sconosciuto.
Il ragazzo ogni giorno modella e cuoce vasi di creta e altrettanto fa per una statua della Vergine. L’unico problema è che non riesce a completare bene la testa, sia di Maria che del Bambino Gesù.
L’aiuto di uno sconosciuto
Si impegna duramente, e durante una di queste sessioni di lavoro, arriva d’un tratto uno sconosciuto, vestito da pellegrino, che gli offre il suo aiuto. Subito il giovane vasaio, in difficoltà, accoglie la proposta. Il pellegrino, ignoto al vasaio, si mette al lavoro. I suoi tocchi sono abili, e in poco tempo perfeziona la statua fino a completarla.
Il suo lavoro va a incidere solamente sui due volti, mentre il resto dell’opera compiuta dal vasaio viene rispettata. Ma ecco che dopo poco scompare all’improvviso.
Il vasaio, felice ed anche esterrefatto dell’accaduto, si reca alla fornace per l’ultima fase della lavorazione della bellissima statua. Tuttavia, quando ritira l’opera finita, comincia a pensare che è talmente bella che non è giusto tenersela a casa.
Porta allora nella cappella di San Salvario, che è la parte restante di un’antichissima chiesa. Il ragazzo la posa nella nicchia, nella parte alta. Chiama un sacerdote perchè benedica la statua. Quel giorno, in San Salvario, è festa grande. Così uno dopo l’altro, giorno per giorno, i fedeli si recano alla chiesa per pregare la bellissima statua.
La piccola chiesetta meta di pellegrinaggi
Inizialmente lo fanno più per curiosità ma poi nasce una sincera devozione. La Cappellina è inoltre posta davanti una piccola stanza che, piccola curiosità, diventa la casa proprio di quell’artista ignoto, che in seguito verrà rinominato il “Romito”, ovvero “l’Eremita”.
La Chiesa diventa in poco tempo meta di pellegrinaggi da parte di molti devoti alla Madonna. Dal 1574 la Chiesa diventa sempre più ampia, con le successive modifiche, e i pellegrinaggi sempre più numerosi.
Nel maggio di quell’anno, per quindici sere consecutive, il popolo vede numerosi frati scendere dal cielo in processione verso la Cappella in cui è custodita la bellissima immagine.
I religiosi camminano ogni volta per la via di San Salvario arrivando nella piccola chiesa, facendo il loro omaggio alla Madonna, per sparire poco dopo nel nulla. Ma in una di queste ultime serata, i cittadini vedono la Madonna apparire al di sopra della Cappellina, che benedice tutto il popolo accorso per l’evento prodigioso.
La Madonna va a trovarli
Quella sera ci furono in piazza migliaia di persone, piene di meraviglia, commosse per la venuta della Vergine. Arrivano da tutti i paesi limitrofi, furono circa quattromila. Subito la statua miracolosa viene così portata nella Chiesa di Sant’Antonio Abate in Casale. Soltanto che, la mattina seguente, viene ritrovata nella sua originaria cappellina. Accade lo stesso per più giorni.
Dopo tutto ciò, la Confraternita dei Disciplini di Santa Marta cerca di ottenere il terreno su cui è stata edificata la chiesa di San Salvario, con l’obiettivo di custodirla al meglio. I Lampugnani, che sono proprietari, rifiutarono.
Poco prima dell’alba della notte seguente, però, una donna, mentre percorre il sentiero che da casa porta verso i campi, vede l’immagine della Madonna che ritorna da sola nella sua Chiesina di San Salvario. La mattina seguente la statua è effettivamente ritrovata in San Salvario. Tutti pensano si tratti di un segno che la Maria voglia che il popolo la adori esattamente in quella chiesa.
Da quel momento in poi i frati cappuccini, dopo che costruiscono un convento in onore della Madonna, vengono chiamati “i Frati della Madonna”.
Preghiera alla Madonna dei Cappuccini
O Donna da tutti e sopra tutti benedetta!
Tu sei l’onore e la difesa del genere umano;
tu sei la Madre di Dio; tu la Signora dell’universo, la regina del mondo.
Tu sei la perfezione dell’universo e il decoro della santa Chiesa;
tu tempio di Dio; tu giardino di delizie;
tu porta del cielo, letizia del Paradiso e gloria ineffabile del sommo Dio;
veramente è balbettando che cantiamo le tue lodi e le tue bellezze.
Supplisci con la tua bontà alle nostre insufficienze.
Amen
