La Madonna di Rosa appare a una giovane malata indicandole quanto sia grave quel peccato così comune e le conseguenze che provoca. Inoltre le lascia un messaggio e subito dopo guarisce.
“Per causa di questa enorme empietà furono devastate dalla grandine le vostre campagne negli ultimi anni e stanno sospesi sul vostro capo castighi ancora più terribili. Fa’ quanto ti dico”.
Era l’anno 1648, e nel paesino di Rosà, in provincia di Vicenza, il fiume Tagliamento finì per straripare trascinando con sé una vecchia casupola. In mezzo alle macerie fu recuperato un pezzo di muro con sopra un affresco raffigurante la Madonna. Questo risultava essere straordinariamente intatto.
A quel punto passò un tale Giovanni Giacomuzzi che lo prese con sé, sistemandolo nel suo giardino. Il nome di suo figlio era Giacomo, e questo aveva una bambina di otto anni che aveva un ritardo mentale ed era epilettica, Maria Giacomuzzi.
Fu tuttavia proprio quest’ultima che il 2 febbraio 1655, in un momento in cui si trovava sola e concentrata in preghiera di fronte all’immagine recuperata in precedenza, viene rapita in estasi e ricevette un’apparizione della Vergine.
La Madonna le promise la guarigione, ma solo a patti che suo padre avesse smesso di bestemmiare, come al contrario era tristemente abituato a fare, e se in seguito fosse anche stata costruita una cappella in suo onore.
“Io non sto bene in questo luogo dove si bestemmia contro mio Figlio. Di’ a tuo padre che si ravveda e che mi faccia trasportare in una Chiesa posta su una strada frequentata”, furono le parole della Madonna.
“Avverti anche gli abitanti della zona di astenersi dal peccato della bestemmia. Per causa di questa enorme empietà furono devastate dalla grandine le vostre campagne negli ultimi anni e stanno sospesi sul vostro capo castighi ancora più terribili. Fa’ quanto ti dico, e d’oggi in avanti non sarai più esposta agli attacchi del male, che finora ti ha molestato”.
La bimba, che si chiamava Marietta, guarì veramente. Dopo l’evento miracoloso, il padre della giovane andò in paese a rivelare a tutti quanto era accaduto. Ne parlò anche con il curato, che tuttavia non lo credette. Dopo quell’incontro decise allora di recarsi nella vicina parrocchia di San Vito, dove si confessò con il parroco, a cui raccontò tutto per filo e per segno.
Stavolta il parroco decise di portare avanti una sua inchiesta, in totale autonomia, e si convinse. Ma più importante ancora fu il fatto che convinse anche tutta la popolazione, che in poco tempo finì addirittura per portare in processione per la cittadina il pezzo di muro affrescato nella chiesetta che dava sulla strada.
A partire da quel giorno, furono numerosi i miracoli che si verificarono davanti a quella stessa immagine. Come anche ad esempio durante la seconda guerra mondiale, quando un bombardamento devastò duramente tanto la chiesa quanto le case che si trovavano lì vicine. In quella drammatica occasione, tuttavia, non si verificarono vittime. L’affresco, in maniera miracoloso, restò totalmente intatto.
Eterno Padre, per le mani di Maria Addolorata,
ti offro il S. Cuore di Gesù con tutto il suo amore,
con tutte le sue sofferenze e con tutti i suoi meriti:
per espiare tutti i peccati che ho commesso
quest’oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre
Per purificare il bene che ho mal fatto
quest’oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre
Per supplire al bene che devo fare e ho trascurato
di fare quest’oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre.
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