La Madonna del Carmelo appare a un giovane, e la sua preghiera alle anime del Purgatorio ottiene l’impossibile: salva la Serenissima dall’invasione.
I turchi hanno cinto la città di Corfù, che sta per essere assediata. Essi, infatti, occupano giù l’Ungheria e il Peloponneso, e la Repubblica di Venezia è perciò in forte pericolo.
In quei giorni il Doge dà l’ordine di pregare giorno e notte in tutti i santuari dell’area. Nell’isola di Pellestrina, giusto davanti alla città di Chioggia, il giovane quattordicenne Natalino Scarpa di Zuanne, detto il Muto, si sta avviando in direzione della chiesa. Lì deve accompagnare il parroco che a sua volta ha l’incarico di portare la Comunione ai malati.
Il giovane, camminando lungo la strada di casette dai mille colori che costeggiano il mare, passa con il suo passo svelto davanti all’oratorio in cui è posizionata un’immagine della Vergine del Carmelo. Lì, in quel preciso istante, sente una curiosa e insolita voce che lo chiama.
Ovviamente, si avvicina a questo richiamo che proviene dalla parrocchia dei Santi Vito e Modesto. Al cui interno incontra una donna che porta un abito blu pieno di stelle, mentre sul capo ha un velo bianco. Questa donna, facendo cenno con la mano al giovane di avvicinarsi, lo invita a fare una richiesta ben precisa al parroco.
Il ragazzo deve infatti fare in modo che il sacerdote offici una Messa per le anime del Purgatorio. Solo in questo modo, gli spiega la donna, la Serenissima avrebbe resistito all’attacco e alla fine avrebbe vinto.
Il ragazzo subito va a raccontare l’accaduto al sacerdote, e presto la voce si sparge in tutto il paese. Nello stesso momento però, dentro l’oratorio, accade un altro fatto eclatante. L’immagine di Maria si è infatti animata. Tutti i presenti la vedono aprire e chiudere gli occhi, e nel compiere questi movimenti le guance si colorano.
Centinaia di persone si riversano giorno e notte in quella chiesa per vedere il prodigio, e nella parrocchia diventa necessario spalancare tutte le porte durante l’intera giornata. Anche i più scettici e increduli devono ammettere, di fatto, la realtà di quel miracolo. L’icona si muove, e tutti possono ammirarla.
Il vescovo subito promuove un’inchiesta, che però non può fare altro che appurare la piena veridicità dei fatti. Il giorno dopo, il 5 agosto, l’esercito dell’Impero ottomano è sopraffatto nella battaglia di Petervardino, sul Danubio. In quella giornata i serbi riconquistano la città di Belgrado, riportando sotto l’influenza occidentale una parte importante dei Balcani.
Due settimane più tardi, il 18 agosto, dopo sei giorni di battaglia la flotta turca composta da ben trentamila uomini, che hanno sferrato un potente attacco alla Repubblica di Venezia con l’obiettivo di conquistare il Mare Adriatico, viene ampiamente sconfitta a Corfù.
Il forte temporale che si scaglia dal cielo in quelle ore disperse le navi del Gran Visir. Gli uomini della Serenissima, che rispetto agli avversari turchi erano in numero del tutto esiguo, hanno la meglio.
Venezia riesce così a sconfiggere i turchi, in maniera clamorosa e contro ogni aspettativa precedente. L’anno seguente, gli invasori ottomani sono definitivamente sconfitti da Eugenio di Savoia.
Da questo momento in poi, l’Impero Ottomano avvia il suo inarrestabile declino. Presto diventa il “grande malato” d’Europa. Il giovane Natalino, a sua volta, diventa prima sacerdote e poi rettore del Santuario che viene costruito, nel 1723, intorno all’immagine miracolosa.
Si tratta perciò di una singolarissima apparizione mariana avvenuta in epoca moderna, strettamente legata alla fine della secolare minaccia turca in Europa. Da quel giorno scoppia una lunga stagione di pace per la Serenissima.
O gloriosissima Maria, madre e decoro del Carmelo,
eccomi rivestito dello Scapolare, segno della tua benevolenza verso di me.
Fa’ che ora mi senta anche impegnato ad imitare le tue virtù
e in particolare l’umiltà, la purità, la carità.
Donami la gioia della tua protezione,
Scampami dai pericoli in vita e in morte,
e morendo con il tuo aiuto nella grazia del Signore,
sia ammesso al più presto a godere la sua visione.
O Vergine santa,
assistimi perché io porti sempre con tanto rispetto il tuo santo abito
e nella mia condotta nulla lo disonori o smentisca la mia devozione verso di te,
ottienimi che custodendo con premura la Parola di Dio
e compiendo in terra la sua volontà,
possa presentarmi a lui rivestito delle tue virtù
così da meritare di vivere con lui e con le per tutti i secoli dei secoli.
Amen
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