La Madonna di Prato è intimamente legata alla vicenda miracolosa del giovane Jacopo. Il piccolo, mentre sta giocando in una piazza, si trova al centro di un’apparizione miracolosa.
All’epoca, Jacopo è solamente di otto anni ma ciò di cui sarà testimone gli cambierà la vita.
Quel giorno, Jacopo vede staccarsi dalle pareti dell’antico carcere delle Stinche a Prato, da tempo abbandonato, la figura della Vergine Maria.
Sul volto della Madonna appaiono lacrime e sudore. In terra, durante l’apparizione, il piccolo Jacopo vede posare il bambino Gesù. Si tratta solamente del primo di una serie di eventi prodigiosi che si sono avuti ed hanno a che vedere con l’immagine della Madonna con il Bambino. In quell’occasione, dopo l’apparizione accorrono fedeli da tutta la Toscana.
Sono passati 536 anni da allora. Il miracolo della Madonna di Prato è anche alla base della costruzione della basilica di Santa Maria delle Carceri. Da quell’evento prodigioso la città ogni anno festeggia la Madonna delle Carceri.
La Chiesa rappresenta un capolavoro del Rinascimento. Si tratta infatti dell’unica chiesa voluta da Lorenzo il Magnifico. E’ infatti Lorenzo de’ Medici che cura il progetto in prima persona. La realizzazione viene affidata all’architetto Giuliano Da Sangallo.
I lavori all’interno terminarono nel 1495. Il rivestimento esterno è interrotto nel 1506, mentre la dedicazione della basilica risale al 9 maggio 1705. Il braccio occidentale dell’edificio viene invece completato solamente nel lontano 1885.
Rivolgendole lo sguardo e dedicandole le loro preghiere, consapevoli che il Suo amore misericordioso consola, scaccia ogni paura e guarisce ogni ferita.
O Maria, la luce della tua fede diradi le tenebre del mio spirito;
la tua profonda umiltà si sostituisca al mio orgoglio;
la tua sublime contemplazione ponga freno alle mie distrazioni;
la tua visione ininterrotta di Dio riempia la mia mente della sua presenza;
l’incendio di carità del tuo cuore dilati e infiammi il mio, così tiepido e freddo;
le tue virtù prendano il posto dei miei peccati;
i tuoi meriti siano il mio ornamento presso il Signore.
Infine, carissima e diletta Madre,
fa’ che io non abbia altra anima che la tua per lodare e glorificare il Signore;
che io non abbia altro cuore che il tuo per amare Dio con puro e ardente amore,
come te. Amen
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