Accade che l’immagine della Madonna, colpita al ventre, comincia a trasformarsi e a prendere vita. Da Maria, colpita con un colpo di fucile, cominciano a sgorgare delle gocce di sangue.
La Vergine appare alla figlia di un fornaciaio di Vicoforte, in Piemonte. Il fornaio da tempo invoca l’aiuto della Vergine, chiedendole la grazia di una buona cottura per i suoi mattoni, e la ottiene. Decide perciò di erigere un Pilone votivo con sopra l’immagine della Madonna.
Il pilone viene eretto secondo la tradizione, e molte persone si fermano ogni giorno a pregare davanti all’immagine della Madonna. Si tratta di un’opera non attribuita, e di scuola locale, in cui viene raffigurata la Madonna col Bambino.
Nel 1592 accade però un fatto prodigioso. Un cacciatore del posto, di nome Giulio, mentre sta cacciando finisce per colpire con uno sparo, involontariamente, il pilone votivo che rimane poco visibile in quanto nascosto dai roveti e dagli arbusti.
In quel preciso momento accade che l’immagine della Madonna, che è stata colpita nel ventre, comincia a trasformarsi e a prendere vita. Da Maria, colpita con un colpo di fucile, cominciano infatti a sgorgare delle gocce di sangue.
L’avvenimento è ritenuto fin da subito miracoloso. Da quel giorno, questo sacro luogo è al centro di una devozione a dir poco eccezionale. Nel frattempo il cacciatore, amareggiato per quanto involontariamente commesso e preso dai sensi di colpa per avere danneggiato l’immagine, appende a fianco dell’effige la sua arma da fuoco, conservata ancora oggi nel santuario.
Una volta abbandonata la caccia dà vita a una raccolta fondi per riparare il danno perpetrato all’immagine della Vergine, allo scopo di espiare il suo peccato. La prima storia della devozione al Pilone con l’immagine della Vergine è pubblicata dal Rofredo nel 1596.
Una volta che il luogo diventa meta affermata di pellegrinaggi da parte dei fedeli di tutto il territorio, attira l’attenzione anche del duca Carlo Emanuele I di Savoia.
Così, nel 1596, il duca commissiona all’architetto di corte Ascanio Vittozzi di realizzare la costruzione di un grande santuario dedicato alla Vergine. In seguito alla morte dell’architetto Vittozzi il progetto viene portato avanti dall’architetto Francesco Gallo, su incoraggiamento di Filippo Juvarra.
La prima pietra del Santuario viene posata il 7 luglio del 1956. Questo, nato per accogliere i numerosi fedeli in pellegrinaggio per chiedere grazie a Maria, in seguito diventa il mausoleo della famiglia Savoia, ospitando così le tombe reali. In seguito, il mausoleo è trasferito alla Basilica di Superga a Torino.
Maria continuerà ad accogliere fedeli e pellegrini, ascoltando le loro preghiere e continuando ad offrire speranza e consolazione, come testimoniato nella sua vita. L’immagine della Madonna di Vicoforte sanguinante sarà punto di riferimento di tutta la popolazione.
Nell’agosto del 1809 Papa Pio VII, prigioniero di Napoleone, sosta qui durante la trasferta da Grenoble a Savoia. Grande è la sua meraviglia nel trovare un santuario così imponente fuori Roma.
Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio,
Maria, che sempre sei Vergine,
eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui,
col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata.
Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto, sua tenda. Ti saluto, sua casa.
Ti saluto, suo vestimento. Ti saluto, sua ancella.
Ti saluto, sua Madre. E saluto voi tutte, sante virtù,
che per grazia e lume dello Spirito Santo
siete infuse nei cuori dei fedeli affinché le rendiate, da infedeli, fedeli a Dio.
Amen
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