La Madonna della Neve di Adro si presenta a un uomo, a cui lascia in consegna un invito, rivolto a tutti i cittadini.
Altrimenti se non avessero accolto il suo invito, sarebbero arrivati grandi castighi.
Durante l’evento prodigioso, la Madonna gli dice di essere la Madre di Dio e gli consegna un messaggio per gli abitanti di Adro, accompagnato ad una misteriosa pietra.
La richiesta specifica della Vergine
Nel messaggio che la Madonna consegna all’uomo, vi è anche un richiamo ad una vita cristiana più intensa e devota, e vi si domanda anche la costruzione di un santuario. La Vergine afferma che questo avrebbe dovuto erigersi sul luogo stesso dell’apparizione.
Insieme a questo, i fedeli e i cittadini del posto avrebbero dovuto pentirsi dei loro peccati, mutare la loro vita peccaminosa, santificare le feste, non bestemmiare il nome santo di Dio e astenersi dagli altri peccati.
Se così non avessero fatto, però, tutti dovevano aspettarsi grandi castighi. Maria aggiunge infine: “E se ti domandano chi ti ha parlato dì a loro che è stata l’Avvocata de’ Peccatori, e per segno, oltre che tutti sanno che eri muto, prendi questa pietra e dalla a qualunque vuol vedere, che si muterà di colore di tempo in tempo: ed io intanto guarderò la greggia”.
Il miracolo del sordomuto
Quando, tornando in paese a raccontare a tutti l’accaduto, ci si accorge che il sordomuto ha cominciato a udire e a parlare, il santuario viene costruito in tempo a dire poco di record, nel 1521. Nei primi tempi, poco dopo che si è verificata l’apparizione, la Madonna inizia ad esser chiamata con l’appellativo di “Madonna della Cava”, per via del luogo in cui è apparsa al pastorello.
Quando la data del festeggiamento, che alcuni testi riportano a giugno e altri a luglio, viene trasferita dall’autorità ecclesiastica al 5 agosto, giorno in cui si ricorda la dedicazione di Santa Maria Maggiore in Roma, detta anche “Santa Maria ad Nives”, anche questo Santuario prende il nome di “Madonna della Neve”.
Preghiera alla Madonna della Neve di Adro
Ave, nobile, gloriosa e intatta fanciulla,
tu pupilla della castità,
tu materia della santità che piacque a Dio.
In te infatti avvenne quella celeste infusione,
per cui il Verbo divino si rivestì in te di carne.
Tu candido giglio,
cui Dio volse lo sguardo prima d’ogni altra creatura.
O bellissima e dolcissima;
quanto grandemente Dio in te si è compiaciuto!
Nel calore del suo abbraccio
ha fatto germogliare in te suo Figlio,
così che potesse ricevere da te il latte.
Così il tuo grembo esultò di gioia,
quando tutta la sinfonia celeste da te sgorgò,
perché tu, o Vergine, portasti il Figlio di Dio,
per cui la tua castità rifulse in Dio.
La tua carne provò gioia,
come l’erba su cui ricade la rugiada
infondendovi freschezza;
così è accaduto anche in te, o Madre di tutte le gioie.
Ora tutta la Chiesa risplenda di gioia
e risuoni nell’armonia
per la dolcissima Vergine Maria,
degna di lode, Madre di Dio. Amen.