Il comune di Chauchina si trova nella provincia di Granada, e lì, la Madonna del Rosario viene chiamata “Nostra Signora del Biancospino”, indossa una veste azzurra e porta una corona del Rosario tra le mani, e la storia di cui è protagonista è davvero sensazionale.
La Madonna di Chauchina è al centro di una guarigione che arriva per una donna segnata da enormi sofferenze nel corso della sua vita.
Il dolore di una madre per la morte del figlio
Al centro vi è Rosaria Granados Martin. A vent’anni, decide di sposarsi con Manuel de Cantos Romero. Presto però, per sua sfortuna, rimane vedova e con tre figli da mantenere. La donna cerca di fare quanto possibile per educarli cristianamente dando il buon esempio, in particolare attraverso la preghiera e le opere di carità cristiana.
Tuttavia, accade un fatto molto triste. Rosaria e i suoi figli vivono come custodi di una casa colonica nel villaggio di Granada. Lì, dolorosamente, uno dei suoi figli viene ucciso da un uomo in una taverna. La donna sente che in qualche modo la Misericordia di Dio la sta come mettendo alla prova. Accade infatti che l’assassino chiede rifugio proprio nella sua casa.
La donna, venendo a sapere da un altro suo figlio l’accaduto si sente comprensibilmente straziata dal dolore. Tuttavia non se la sente di consegnare l‘uomo alla giustizia, così le sue parole nei suoi confronti sono molto semplici. Gli dice: “Vedi quello che hai fatto, nulla però mi riporterà mio figlio, ti perdono. Anche la Vergine ha perdonato i carnefici del suo Figlio sul Calvario. Va ‘, e Dio sia con te per il mondo”.
Rosaria decide di non condannare l’assassino
Prima di mandarlo via, lo nutre. Ma l’assassino viene presto preso, nonostante il grande atto di carità di Rosaria. La donna però, pensando che anche lui ha una madre, prega il Signore di non essere costretta a testimoniare contro di lui in tribunale. Preghiera che viene puntualmente esaudita. Accade infatti che solamente otto giorni prima della data fissata per il processo, l’assassino muore, mostrando però prima del trapasso segni di pentimento sincero.
Anni dopo, nel 1903, Rosaria si ammala gravemente. In quel periodo ulcere cancerose le stanno letteralmente divorando una gamba. La donna infatti vive come domestica con i figli, ma il proprietario della casa non vuole più averla nella sua casa, perché la malattia provoca un forte odore.
Le appare la Vergine Addolorata
Il mattino del 9 aprile 1906 la donna si reca presso il solito cespuglio dove è solita lavarsi le piaghe purulente e cambiare le fasciature, aiutandosi con una sedia. In quel momento le si avvicina una donna in lutto con un Rosario nero nella mano, che si offre di curarla, chiedendo in cambio di essere accompagnata al cimitero.
Rosaria accetta, lasciando il sostegno della sedia, e segue la donna. Pian piano si rende conto che la sua abilità nel camminare cresceva fortemente. Così le due si inginocchiano insieme, recitando il Rosario all’ingresso del cimitero fin quando esausta si addormenta. Al suo risveglio, però, realizza il miracolo accaduto: le piaghe, come pure la donna, sono scomparse.
La richiesta della Madonna al figlio di Rosaria, Josè
Subito corre quindi in città per raccontare l’accaduto, tutti allora comprendono che si tratta senza dubbio della Vergine Addolorata. Vicino al roveto viene presto costruita una cappella, e in seguito al prodigio diverse persone le offrono soldi, vista la situazione di estrema povertà in cui vive. Lei, però, non accetta mai nulla per paura che si possa pensare che utilizzasse la religione per i propri interessi.
Anni dopo, intorno al 1918, nella città di Granada, José Farrugia si sente fare questa richiesta dalla statua antica della Madonna Addolorata. Le parole sono: “Portami a Chauchina!”. Alla terza richiesta l’uomo decide di donare l’immagine al santuario. Nel momento in cui Rosario la vede, però, lo stupore è grande. “Sembra davvero la buona donna che mi ha soccorso!”, esclama.
L’immagine, risalente al 1600, dopo essere stata restaurata, viene incoronata canonicamente il 9 settembre 2006.
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Preghiera alla Madonna di Chauchina
Regina dei martiri, che sostenesti i più atroci dolori e compisti nel tuo cuore il più eroico dei sacrifici, io voglio unire le mie pene alle tue.
Vorrei essere vicina a te come san Giovanni e le pie donne per consolarti della perdita del tuo Gesù. Purtroppo riconosco che anch’io con i miei peccati sono stato causa della morte del tuo Figlio diletto.
Ti chiedo perdono, o madre addolorata. Accetta in riparazione l’offerta che io ti faccio di me stesso, e il proposito di volerti sempre amare per l’avvenire.
Metto nelle tue mani tutta la mia vita; fa’ che io possa farti amare anche da tante anime che vivono lontane del tuo Cuore materno. Amen.
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