Il dipinto della Madonna del Castello da sempre ha mostrato il suo intervento prodigioso, resistendo persino alle peggiori calamità.
Scampa, per ben due volte, alle fiamme, salva i cittadini dalla peste. Tant’è che Papa Pio XI gli conferirà un titolo particolare.
L’immagine della Madonna del Castello di Fiorano viene incoronata solennemente per concessione del Capitolo di San Pietro in Vaticano.
Maria spegne l’odio
Il dipinto della Madonna del Castello non può non manifestare i suoi prodigi. Dopo che le truppe spagnole invadono la città di Fiorano, in provincia di Modena, danno al fuoco ogni cosa, nella notte fra il 7 e l’8 febbraio.
La distruzione è totale e tutto si trasforma in macerie. Tutto, tranne il dipinto della Vergine Maria, che resta intatto. Lei che sola può spegnere le fiamme dell’odio che lampeggiano tra gli uomini.
L’immagine era già considerata miracolosa e, ancora una volta, protegge tutti da questo incendio e dalla grave pestilenza avutasi nel 1630. Nessuno dei fioranesi, tutti stretti in preghiera verso la Madonna del Castello, ha contratto il morbo.
La sua protezione contro l’epidemia
Una seconda volta la Madonna del Castello esce indenne dalle fiamme. Nel 1670 un sacerdote intento ad accendere le candele dell’altare, genera involontariamente un incendio in tutto il Santuario. Anche questa volta, l’immagine di Maria Santissima si salva dalle terribili fiamme.
E’ così che, nel 1919, l’immagine della Madonna del Castello di Fiorano viene incoronata solennemente per concessione del Capitolo di San Pietro in Vaticano. Trattasi di un privilegio consentito solo alle immagini che, a causa sia dell’antichità che per la quantità di eventi prodigiosi ad essa associati, si sono rese celebri nel tempo.
Nel 1934 inoltre Papa Pio XI, inoltre, le concede il titolo di “Maria Mediatrice di tutte le Grazie”.
Preghiera alla Beata Vergine del Castello
Vergine gloriosissima che su questo colle di Fiorano,
vi siete degnata di innalzare il vostro trono di misericordia,
ove diffondete da oltre quattro secoli i vostri favori,
noi gementi sotto il peso delle angustie e tribolazioni,
detestando sinceramente pentiti i nostri peccati,
a voi che siete la nostra avvocata,
la speranza nostra,
innalziamo pieni di confidenza la nostra umile preghiera.
Vedete o madre quanti pericoli
nell’anima e nel corpo ci circondano,
quante calamità ed afflizioni ci turbano;
pietà vi prenda o madre buona,
pietà di noi e delle anime nostre,
delle nostre famiglie, dei nostri parenti,
dei nostri cari defunti,
e di tanti che si dicono cristiani
e pur amareggiano il cuore amabilissimo del vostro Gesù.
Pietà imploriamo per la patria nostra, per il mondo intero
che pentito ritorni al vostro cuore, o madre di misericordia.
Non cessate o potentissima di interporvi per noi
davanti al vostro Divin Figlio
fin che tutti condotti ci abbiate alla patria celeste.
Così sia.
(preghiera tradizionale risalente alla fine del sec. XIX)