Come ascoltare i nostri desideri più veri, sapere amare noi stessi, la nostra vita ed essere desiderosi di donare questo amore agli altri? Ecco alcune semplici e utili indicazioni.
Desiderare Dio, stare con lui, ma anche far sì che la nostra vita diventi un capolavoro. Ci sono alcune piccole pratiche che, è bene, che ciascuno impari ad adottare per la propria vita. Quali sono? Papa Francesco ci spiega come fare.
Cosa ha stabilito Dio per ciascuno di noi? Nessuno può saperlo preventivamente, soltanto Lui. Ma possiamo imparare a riconoscere i desideri autentici che Lui ha messo in noi e distinguerli da voglie o slanci passeggeri.
I desideri: come ascoltarli e renderli realtà?
Esser capaci di riconoscere qualcosa che Dio Padre ha stabilito per ciascuno di noi per poterlo, poi, pienamente attuare nella nostra vita. Sembra un qualcosa di difficile o di estremamente complicato ma, dall’altro lato, sappiamo che il Padre non ci pone mai qualcosa di troppo difficile da realizzare, lasciandoci in balìa del corso delle cose. Tutto ciò che accade e succede attorno a noi ha uno scopo ben preciso ed un disegno divino. Ma per comprendere lasciarsi condurre nella pace alla scoperta di tutto ciò, occorre innanzitutto fare un primo fondamentale passo.
A spiegarlo ancora di più nel dettaglio è stato Papa Francesco, durante una sua catechesi incentrata proprio sul discernimento. Il Pontefice, infatti, ha posto all’attenzione di ciascuno di noi cinque punti grazie ai quali possiamo riconoscere “il desiderio messo da Dio” in ciascuno di noi. Il Santo Padre parte proprio dall’inizio: capire cosa sia un desiderio e, nel dettaglio, ciò che Dio ha in serbo per ognuno.
Il primo punto, il Papa lo descrive “non come la voglia del momento”, ma come una sorta di nostalgia per la mancanza di un qualcosa. La mancanza di una stella, del punto di riferimento per la nostra vita. Di quel qualcosa che orienti il cammino della nostra esistenza, cioè di Dio. Il primo fondamentale passo che ognuno di noi è invitato a fare, è riconoscere il desiderio di Dio, di stare con lui ogni giorno e fare tutto insieme a lui. Ma non sempre ci si riesce.
Papa Francesco ci dà dei consigli
Quando si ha desiderio di qualcosa, ci si sente toccare le corde profonde della nostra anima. Secondo punto a cui fare attenzione: gli ostacoli, però, occupano o, comunque, mettono da parte questo desiderio. C’è da fare una considerazione, come dice il Papa: “Il desiderio è qualcosa che dura nel tempo e che tende a concretizzarsi prima o poi”, a differenza di una voglia momentanea che, passato quel lasso di tempo, si perde per strada.
Dio è sempre con noi, dura nel tempo e ci sarà sempre. Siamo noi a doverlo riscoprire. Chi desidera veramente, ed ecco che ci addentriamo al terzo punto punto sottolineato da Francesco, non si abbandona alle lamentele, non va dietro “al veleno della vita”, come lo definisce il Papa. Se ci fossilizziamo e siamo dietro a queste dicerie, il nostro desiderio si atrofizza e non riusciamo più ad andare avanti e a realizzarlo. Quindi essere vigli e non permettere alle situazioni esterne di distoglierci dalla nostra ricerca e realizzazione dei nostri veri e autentici desideri.
Da una situazione di paralisi, nella quale il nostro cuore e la nostra anima possono trovarsi a causa delle lamentele e del pettegolezzo, o tutte quelle situazioni che ci intossicano, dobbiamo staccarci ed ecco il quarto punto, una domanda importante da porci: “Ma cos’è che Dio vuole davvero da me?”.
Papa Francesco conclude con questa frase che indica il quinto e ultimo punto a cui prestare la nostra attenzione: “Forse, potremmo finalmente chiedergli: “Signore che io conosca i miei desideri, che io sia una donna, un uomo di grandi desideri”. Lui, di certo, non lascerà inascoltata la nostra preghiera se gliela rivolgiamo con fiducia e con sincerità, e ci aiuterà a concretizzare tutto ciò che il nostro cuore desidera davvero.