Oggi 5 dicembre, festa di San Saba Archimandrita: il padre del deserto che fondò monasteri innovativi

San Saba Archimandrita, che si commemora oggi 5 dicembre, è tra i Padri del deserto. Ha fondato dei particolari monasteri per un’originale forma di vita monastica.

san saba
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Figura molto importante nella diffusione del monachesimo orientale, san Saba Archimandrita, la cui memoria liturgica è oggi 5 dicembre, fu tra i Padri del deserto. Nato nel 439 in Cappadocia in una benestante famiglia cristiana, era suddito dell’Impero romano d’Oriente.

Da giovane studia nel monastero di Flavianae, presso Cesarea di Cappadocia e poi vuole diventare monaco. I familiari però volevano che intraprendesse la carriera militare e perciò ne nasce un grande contrasto. Ma lui a 18 lascia la casa dei genitori e si reca in Terra Santa presso una comunità di monaci.

L’anacoreta Eutimio detto “il grande” sarà la sua guida spirituale. Intraprende la vita eremitica in forma rigida e nei luoghi più impervi.  Vive nel deserto della Giordania, la regione del Mar Morto ed assiste il suo maestro fino alla morte di lui.  Poi si ritira più tardi verso Gerusalemme, e si stabilisce in una grotta nel vallone del Cedron.

Santo di oggi 5 dicembre: San Saba Archimandrita

Attorno a lui con il tempo prende forma una comunità monastica che univa la vita eremitiva a quella comunitaria. Questo sitle si chiamava la laura o lavra, che dal greco significava “cammino stretto”.

La loro vita si svolgeva per 5 giorni, dal lunedì al venerdì nella solitudine e poi il sabato e la domenica c’erano i momenti di condivisione e incontro con la celebrazione eucaristica. A capo di essi c’era un superiore. Nel periodo che va da gennaio fino alla Domenica delle palme vivevano in completa solitudine recandosi in una regione desertica.

Nella valle in cui san Saba si era stabilito arrivano ad essere 150 monaci. Ma in tutta la Palestina sorgono altre comunità che prendono il nome di Grande Laura. Nel 492 Saba riceve l’ordinazione sacerdotale e il titolo di archimandrita datogli dal patriarca di Gerusalemme. Archimandrita vuol dire capo di tutti gli anacoreti della Palestina.

Monaco rigoroso e fedele alla dottrina

San Saba era un monaco molto rigoroso e perfettamente fedele alla dottrina cattolica e indirizzava gli altri a fare altrettanto. Per questi tratti fermi e decisi riceve l’ostilità di molti e per un periodo è costretto ad allontanarsi dal luogo in cui vive.

In questo tempo si reca a Gadara, nei pressi del lago di Tiberiade, dove fonda un’altra laura. Dopo il Concilio di Calcedonia del 451 e l’affermazione netta delle due nature di Gesù Cristo, quella divina e quella umana, san Saba viene richiamato a rientrare a Gerusalemme.

Nel frattempo il numero dei monaci era cresciuto ulteriormente e c’era bisogno di lui a fare da guida, proprio per la sua fermezza in campo dottrinale. C’era da contrastare la teologia monifisita che all’epoca imperversava e che sostenenza ci fosse in Gesù una sola natura.

L’abate archimandrita deve anche fare da operatore di pace e cercare di riconciliare a Costantinopoli  l’imperatore Anastasio e il patriarca che erano in contrasto proprio per queste tesi dottrinali. Si adopera a dirimere questioni politiche fino alla tarda età.

Ha quasi 90 anni quando nel 530 deve andare a Costantinopoli per difendere i palestinesi oppressi da una dura tassazione punitiva. Numerosi miracoli vengono attribuiti alla sua intercessione come un evento prodigioso che solleva la popolazione dai danni di una terribile siccità.

Muore a Mar Saba, in Palestina, il 5 dicembre 532 nel grande monastero che porta il suo nome e diventato poi un eccellente centro di studi e di ascesi che esiste ancora oggi.

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