Sono coloro che troppo spesso passano indifferenti sotto lo sguardo di chi li incontra, e che la società odierna identifica con il termine di “invisibili”. Ma c’è qualcosa che possiamo fare per loro, per farli sentire meno soli a Natale.
Sono i senzatetto e sono l’immagine di un mondo contrastante, dove da un parte vediamo lusso e spreco e dall’altra una grande, dolorosa povertà che stride tanto più in questo periodo di Natale.
Ma è possibile, in loro, trovare e cercare il volto di Cristo? Certo che sì, e vediamo insieme come.
Quante volte notiamo la loro presenza, specie nelle grandi città. Li vediamo rannicchiati nelle loro coperte, nelle loro case di cartone improvvisate, ma difficilmente riusciamo ad avvicinarci. Davanti a luoghi sfarzosi, alle vetrine quanto più luminose possibili, loro sono lì.
Stiamo parlando dei senzatetto, quelli che la moderna società identifica come “invisibili”. Sì, sono coloro che per diverse motivazioni e situazioni, sono arrivati a vivere per strada e, ogni giorno, sono lì, in attesa di una mano amica che possa dar loro un aiuto, che sia anche solo del cibo o di uno sguardo o di una parola di conforto.
Ma la società di oggi corre, va di fretta e, difficilmente riesce ad accorgersi di loro. Ma hai mai pensato che, proprio in un senzatetto, è possibile incontrare Cristo? Ogni giorno, tutto l’anno, e tanto più in questo periodo di Natale in cui tutti sentiamo più bisogno di calore umano, di amore e di sentirci meno soli, possiamo fare tanto per loro, con delle azioni semplici ma ricche di amore.
5 gesti per riscaldare il Natale di un senzatetto
San Camillo de Lellis, nel suo assistere e curare i malati, ha incontrato e visto Cristo. Madre Teresa di Calcutta, prendendosi cura degli ultimi in India, lì ha incontrato il vero volto di Gesù. Per questo motivo, è necessario guardare loro e capire come. Noi possiamo fare la differenza, rispetto alla società che corre e di loro non si accorge.
La proposta arriva da un’organizzazione che ha sede a Denver e Filadelfia e si chiama “Christ in the City”. Forniscono, infatti, una potente prospettiva su come l’incontro con i senzatetto possa far riflettere nei nostri cuori Cristo. Educare ai bisogni altrui, soprattutto dei nostri amici di strada.
E lo fanno attraverso 5 semplici gesti, capaci di scaldare il loro cuore.
Il primo è partire dalla conoscenza. Chiediamo il loro nome, conosciamoli, invogliamoli a parlare: a loro non potrà far altro che bene sentire una persona amica che vuole conoscerli. Il secondo gesto da compiere, rompiamo la barriera della distanza e stringiamo loro la mano, riconoscendo così anche in loro la dignità e non solo l’esclusione come in molti fanno.
Terzo, facciamo loro un dono che possa essere quello semplice di un pasto caldo o, anche, di un capo d’abbigliamento. Poi il quarto gesto, passiamo del tempo con loro: molto spesso basta anche solo una chiacchiera di 5 minuti, ma che sia fatta ogni giorno, a farli sentire meno soli, meno esclusi.
In ultimo, il quinto, ma non meno importante, anzi, preghiamo per loro.