San Nicola, vescovo di Myra, che si festeggia oggi 6 dicembre, il quale era considerato portatore di doni, è l’ispiratore del personaggio di Babbo Natale.
La devozione a san Nicola è sempre stata molto forte. Questo santo, la cui memoria liturgica è oggi 6 dicembre, è considerato un portatore di doni e a lui si ispira la creazione del personaggio di Babbo Natale. vescovo di Myra, è anche il patrono di Bari e sono numerose le tradizioni, in gran parte d’Europa, ma si può dire in tutto il mondo, che si rifanno alla sua figura.
Chiamato anche Niccolò o Nicolao o Sinterklaas, come è appellato nei Paesi Bassi, proveniva dalla città di Patara in Licia, cioè nell’odierna Turchia, dove era nato molto probabilmente nel 250 circa. A 100 chilometri da Patara si trovava Myra, la cittadina di cui divenne vescovo.
Fu nominato dopo un sogno che ebbe un altro vescovo. Non si hanno molte informazioni certe sulla vita di san Nicola e la sua figura è avvolta da un alone di leggenda. Quel che è certo è che il culto è antichissimo e rimane tuttora molto sentito.
Santo del 6 dicembre: San Nicola
Secondo alcune fonti san Nicola rimase vittima della persecuzione dell’imperatore Diocleziano in cui subì prigionia e torture. Forse fu condannato anche alla pena dell’esilio e con molta attendibilità partecipò al Concilio di Nicea del 325.
Si narra della sua strenua difesa dell’ortodossia cattolica dalle eresie dell’epoca, in particolare da quella ariana. Sembrerebbe che fu protagonista di un episodio in cui in un acceso scontro con l’eretico Ario, il quale negava la natura divina di Gesù, san Nicola arrivà a dargli uno schiaffo.
Si impegnò anche nella lotta alla chiesa dei Marcianisti di cui a capo c’era Teognide e si adoperò in tutti i modi affinché nella Chiesa regnasse coesione ed unità. In seguito alla libertà di culto ottenuta dal cristianesimo con gli editti del 311 e 313, riprese la sua intensa attività apostolica.
Datore di doni, esprime la grande carità cristiana
L’iconografia lo rappresenta spesso con tre sfere dorate in segno di saggezza che ricordano un episodio molto noto e che lo associa anche alla distribuzione dei doni.
L’episodio tanto conosciuto vede san Nicola nella sua missione di vescovo che porta aiuto alla gente. Venuto a sapere che un nobile era caduto in povertà e che per disperazione voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione san Nicola decise che avrebbe dovuto impedire un tale evento.
Di notte si introdusse nei pressi della casa e depositò una bisaccia piena di monete d’oro. Ma non si limitò solo a questo: per salvare le tre ragazze da una sorte di male organizzò i matrimoni delle tre ragazze e così le mise al sicuro.
Dante Alighieri fa riferimeno a lui scrivendo “la larghezza che fece Niccolò a le pulcelle, per condurre ad onor lor giovinezza“. Da questa narrazione circa la vita del santo si ispirarono le tradizioni che vedono la creazione del personaggio di Santa Claus, come è chiamato nei Paesi anglosassoni.
Ma è il caso di SinterKlass nei Paesi Bassi, di San Nikolaus che porta i doni ai bambini in Germania e di Babbo Natale, la figura ideata nell’Ottocento da una poesia di Clement Clerke Moore proprio su San Nicola.
La tradizionale rappresentazione iconografica lo vede, oltre che con le tre sfere dorate anche in abito vescovile e quindi di colore rosso, con in mano il pastorale e una lunga barba bianca, perché arrivò alla tarda età. Pare che morì intorno al 335 e il suo corpo nel 1087 fu trasporato in Italia, precisamente a Bari, di cui diventerà oil patrono. Poco dopo, nel 1089 in suo onore fu costruita una chiesa e le sue reliquie si trovano custodite all’interno della cripta.