Oggi si ricorda la devozione alla Madonna di Monte Calderaro, nata dalla prodigiosa apparizione a una pastorella emiliana.
Il 6 febbraio 1623 in una piccola località in Emilia Romagna accadde un evento inaspettato. Una povera pastorella di nome Zenobia fu depositaria di un dono del cielo.
Sull’Appennino bolognese, a soli 15 chilometri dalla città di Bologna e ad un’altitudine di 500 metri si trova Monte Calderaro, nei pressi di Castel San Pietro Terme. Ora lì si trova un santuario dedicato alla Madonna.
Ma tutto ebbe origine quando la pastorella, durante una pausa dal suo lavoro, si mise a pregare davanti ad un albero su cui era posta un’immagine della Madonna.
All’improvviso Zenobia sentì una voce che le dice di tornare a casa: lì avrebbe trovato pane in abbondanza. Arrivò come una notizia di grande consolazione: la pastorella, infatti, era afflitta proprio dalla povertà e dalla scarsità di cibo che pativa.
Tornata a casa inspiegabilmente trovò ciò che le è stato preannunciato. Era avvenuto esattamente quanto quella voce che aveva detto. L’identificazione della voce con quella della Madonna si fece una certezza in lei.
Il miracolo del pane rappresentò la conferma che era stata proprio la Beata Vergine Maria a provvedere ai bisogni di chi era in stato di necessità.
La notizia di quanto accaduto si diffuse in tutto il paese e nei dintorni. Ben presto nacque una profonda devozione all’immagine della Madonna legata al prodigio.
L’immagine della Madonna è molto antica. Il materiale di cui è composta è la terracotta policroma e raffigura la Beata Vergine Maria con il Bambino. Attorno ci sono decorazioni applicate nel periodo barocco.
È un’immagine in cui la Madonna ha uno sguardo dolce ed esprime tutta la sua amorevolezza verso i suoi figli, la Chiesa. La festa principale si celebra il 15 agosto per l’Assunzione di Maria, e l’ultima domenica di maggio l’immagine venerata viene accolta nuovamente nel santuario dopo la visita avvenuta precedentemente nelle parrocchie vicine.
Il 6 febbraio, però, ricorre l’anniversario dell’evento che ha dato origine alla devozione.
La profonda devozione popolare diede vita a un culto e con il passare del tempo si decise di costruire una cappella che poi si trasformò in un santuario. La Madonna di Calderaro fu invocata dalla popolazione locale in molte occasioni.
Fioccarono i miracoli, come quando si chiese la protezione dall’epidemia di peste che incombeva. Si trattava della stessa epidemia descritta da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi che dalla Lombardia interessò anche i territori confinanti. Miracolosamente, nonostante il morbo si diffuse nelle vicinanze non colpì quella popolazione, che non ebbe né malati né morti.
Nel periodo tra il 1631 e il 1636 il santuario prese forma in segno di ringraziamento dei devoti del luogo. Diventò meta di pellegrinaggio e nei secoli successivi si procedette ad un ampliamento e un abbellimento dell’edificio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la chiesa fu gravemente danneggiata dai bombardamenti, e successivamente fu ricostruita e ammodernata prendendo la forma attuale a croce latina in un sol corpo con la chiesa e il campanile.
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