San Giuliano indisse tre concili a Toledo, in Spagna. Alfiere della retta dottrina, la testimoniò con la sua vita, modello di giustizia, carità e impegno per le anime.
Da piccolo fu affidato alla Cattedrale di Santa Maria, a Toledo, come oblato. Lì ebbe come maestro Sant’Eugenio, che diverrà arcivescovo di Toledo e veneratissimo santo. Ben presto venne chiamato a diventare Arcivescovo della diocesi stessa. Fu un grande vescovo, tra i più grandi del settimo secolo dopo Cristo.
I suoi genitori erano cristiani ma di origine ebraica, e Giuliano in un primo momento pensò di farsi monaco. Dopo avere deciso di proseguire gli studi, divenne invece sacerdote, ma mise subito in luce la sua forte personalità, oltre che le grandi doti innate di cui disponeva. Tra queste, l’estrema prudenza nello svolgere i compiti che gli erano stati indicati.
Nel corso del suo episcopato, Giuliano fu anche protagonista di uno episodio spiacevole. Un tale Ervigio, un impostore immatricolato , narcotizzò il re Wamba, dopodiché si presentò a Giuliano per dirgli che il re voleva abdicare al trono. Così, al seguito della richiesta, il vescovo Giuliano subito si indaffarò per adempiere a quanto gli era stato detto, incosciente che si trattava di una falsità. Fu a questo punto che si verificò la sfortunata vicenda.
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Il diritto germanico infatti affermava che il suo atto era vincolante. Di conseguenza, Wamba dovette lasciare il trono. In seguito Giuliano cercò di riparare al suo involontario errore, appoggiando il governo di Wamba con le sue migliori parole. Ma al netto di questo spiacevole inconveniente, Toledo acquistò un’importanza indiscutibile sotto la sua guida, sancita nel Concilio XII di Toledo.
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Anche la sua produzione letteraria ebbe tuttavia enorme importanza, tra lettere, composizioni poetiche, trattati e apologie o infine produzione e revisione liturgica. Gestì affari molto complessi con grande coraggio, e fu sempre disponibile alla pena come al perdono. Non sopportava la miseria e si adoperò sempre per assistere i bisognosi. Infatti, per quanto nell’esercizio delle sue funzioni si caratterizzava per la magnificenza della carica, in privato si distingueva per la forte umiltà e integrità dei suoi costumi.
Giovanni Bernardi
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