Il 6 novembre è la memoria liturgica di san Leonardo di Noblac, detto anche l’eremita, che ebbe il privilegio di poter liberare i prigionieri di guerra innocenti.
La figura di san Leonardo di Noblac, chiamato anche l’eremita e san Leonardo di Limoges, la località in cui morì, e che si commemora oggi 6 novembre, era molto popolare nel Medioevo. Nacque all’inizio del VI secolo da una nobile famiglia e all’inizio della sua vita ebbe già un grande privilegio.
Infatti fu battezzato nella notte della Vigilia di Natale da san Remigio, che a quell’epoca era arcivescovo di Reims e come padrino ebbe il re dei Merovingi, Clodoveo. Le informazioni circa la vita di san Leonardo arrivano da documenti dell’XI secolo.
In particolare il suo nome è menzionato in uno scritto del monaco e storico Ademaro di Chabannes, le Historiae, e successivamente anche in un’anonima Vita Sancti Leonardi. Si sa che era destinato ad intraprendere la carriera cavalleresca ma rifiutò di farlo.
Santo di oggi 6 novembre: San Leonardo di Noblac
Invece di diventare un cavaliere, san Leonardo preferì andare al seguito di san Remigio e condurre una vita religiosa. Dal momento che godeva dell’affetto e della vicinanza del re Clodovero ricevette da questi un grande potere.
Ebbe la possibilità di restituire la libertà ai prigionieri di guerra che riteneva essere innocenti. In questo modo potè compiere gesti di grande carità e aiutare chi era stato accusato ingiustamente. Esercitò quindi la giustizia e liberò tutti coloro che non avevano colpe.
Quando gli offrirono una sede vescovile la rifiutò perchè nel suo cuore c’era una scelta del tutto diversa: voleva infatti condurre uno stile di vita eremitico. Così si ritirò a vivere presso il monastero di Micy. Tempo dopo si trasferì in una foresta vicino Limoges e lì fu seguito da alcuni di quelli che aveva liberato e che condividevano la sua scelta religiosa.
Si narra che una volta si trovò a dover soccorrere la regina Clotilde, che sarebbe poi diventata santa, quando le si presentarono le doglie del parto. Così per gratitudine la regina gli offrì in dono un ampio terreno: le dimensioni erano grandi quanto lo spazio che lui avrebbe potuto percorrere con il suo cavallo.
Il monastero che diede vita al borgo
Su quel terreno che gli era stato donato san Leonardo fece costuire un altare in onore al suo maestro Remigio, che era morto in odore di santità. Ma non solo: in quel luogo sorse anche un monastero e attorno ad esso un borgo che oggi prende il nome proprio di Saint Léonard de Noblat.
La sua vita eremitica era spezzata dalla presenza dei suoi discepoli a cui impartiva saggi insegnamenti. Con estrema semplicità e una grande fede trasmetteva loro insegnamenti biblici. Ad esempio diceva: “Ricordatevi che è scritto che val meglio il poco del giusto che le ricchezze di tutti gli empi”.
Un’antica leggenda narra che un giorno san Leonardo fece un buco per terra, e miracolosamente si riempì d’acqua. Da lì ebbe origine un pozzo considerato miracoloso, che lui volle chiamare nobiliacum, in omaggio al sovrano che gli aveva concesso tanti doni.
Morì il 6 novembre del 545 o nel 559, la data non è certa. La sua fama di santità si diffuse soprattutto nell’Europa centrale. L’ iconografia lo raffigura spesso con le catene in riferimento alla sua protezione e cura verso i prigionieri. È considerato il patrono dei carcerati e dei fabbricanti di catene, fibbie e fermagli.