La Chiesa è sotto l’attacco degli anticlericali. La statua della Madonna di Loano stupisce tutti i presenti muovendosi come se fosse in carne e ossa.
Loano, 1864. Ci troviamo in Liguria, nella diocesi di Albenga. È qui che le leggi anticlericali, in pieno clima massonico, aggrediscono la Chiesa italiana. In questo contesto travagliati i frati Cappuccini vengono costretti a sloggiare da Loano quando all’improvviso, in questo scenario drammatico e tumultuoso, il cielo dà un segno.
L’evento prodigioso ha luogo all’interno della chiesa di Sant’Agostino, officiata appunto dai frati Cappuccini. Sono circa le tre del pomeriggio dell’8 marzo 1864. Un gruppo di ragazzi spaventati esce dalla chiesa gridando che la statua dell’Immacolata – dieci anni prima, l’8 dicembre 1854, era stato proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione – sta muovendo rapidamente gli occhi.
I ragazzi scappano, ma in altro accorrono. I testimoni successivi si avvedono che la statua della Vergine sta anche lacrimando. Proprio in quei giorni i frati si preparavano a lasciare il convento a seguito delle “laicistissime” leggi Siccardi (185), promulgate dal Regno di Sardegna per colpire gli ordini religiosi.
Il miracolo della lacrimazione durò a lungo e venne interpretato come un monito celeste rivolto ai persecutori dei religiosi. Anche un’inchiesta successiva ne riconobbe la veridicità. I Cappuccini abbandonarono comunque la chiesa di Sant’Agostino, successivamente demolita. Alcuni anni dopo tuttavia ne ricostruirono una nuova a poca distanza da quella originaria, dedicandola all’Immacolata.
All’interno di questa nuova chiesa si conserva tuttora la statua miracolosa. Venne avviato un regolare processo canonico al termine del quale, come anticipato, arrivò il riconoscimento ufficiale del Vescovo di Albenga. Nove anni prima, nel marzo 1855, si erano verificati analoghi fenomeni nella non lontana Taggia.
Qui per per almeno otto giorni una statua gemella della Madonna Immacolata custodita nella Basilica dei Santi Giacomo e Filippo (opera come quella di Loano dello scultore taggese Salvatore Revelli) fu vista da oltre trecentocinquanta testimoni muovere gli occhi con moto rotatorio, mentre contemporaneamente il viso della scultura assumeva un colorito roseo, come se fosse vivente.
Anche in questo caso partì l’inchiesta canonica che si concluse nel giro di un paio di mesi, tante e schiaccianti erano le prove e le testimonianze (inclusa quella dello scultore). Il vescovo trasmise a Roma gli atti del processo. Di lì a poco papa Pio IX autorizzò la solenne incoronazione della statua miracolosa, avvenuta il 1° giugno 1856 con tanto di lettura del decreto pontificio di riconoscimento.
O gloriosissima Maria, madre e decoro del Carmelo, eccomi rivestito dello Scapolare, segno della tua benevolenza verso di me. Fa’ che ora mi senta anche impegnato ad imitare le tue virtù e in particolare l’umiltà, la purità, la carità.
Donami la gioia della tua protezione, scampami dai pericoli in vita e in morte, e morendo con il tuo aiuto nella grazia del Signore, sia ammesso al più presto a godere la sua visione.
O Vergine santa, assistimi perché io porti sempre con tanto rispetto il tuo santo abito e nella mia condotta nulla lo disonori o smentisca la mia devozione verso di te, ottienimi che custodendo con premura la Parola di Dio e compiendo in terra la sua volontà, possa presentarmi a lui rivestito delle tue virtù così da meritare di vivere con lui e con le per tutti i secoli dei secoli.
Amen
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