L’8 novembre ricorre la memoria liturgica dei Santi Quattro Coronati: fratelli martiri di Roma, nella città eterna in loro onore è stata edificata una famosa basilica.
I Santi Quattro Coronati, che si ricordano oggi 8 novembre, erano quattro fratelli che condivisero lo stesso destino: il martirio per la fede. La loro storia si colloca nel IV secolo. Era il periodo della feroce persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano.
Secondo la tradizione questi quattro fratelli si chiamavano: Claudio, Nicostrato, Castorio e Simproniano. Tutti e quattro facevano lo stesso lavoro, quello di marmorai ovvero scalpellini, come erano chiamati gli scultori dell’epoca.
Scolpivano statue su commissione nella loro bottega artigiana ed erano conosciuti per la loro bravura. Svolgevano le loro opere prendendo il marmo dalle cave della Pannonia. Proprio a causa del loro lavoro si trovarono coinvolti nella persecuzione.
Santo dell’8 novembre: Santo Quattro Coronati
I quattro fratelli scalpellini erano talmente bravi che spesso circolavano su di loro false voci per invidia. Dicevano infatti che la loro bravura dipendesse dal fatto che usavano la magia. Ma non era affatto così. Queste dicerie giravano perché li si vedeva pregare e fare il segno della Croce prima di iniziare a lavorare.
Erano semplicemente ferventi cristiani e prima di cominciare un’opera chiedevano aiuto e ispirazione allo Spirito Santo affinché il loro lavoro potesse rendere gloria a Dio e fosse fatto santamente. Lo stesso imperatore Diocleziano era appassionato di scultura.
Nella vecchiaia si trasferì in Dalmazia presso Spalato e lì si dedicava a questa arte. Durante un viaggio in Pannonia ebbe modo di conoscere questi fratelli scultori. Li apprezzava molto e per un certo tempo non furono denunciati in quanto cristiani proprio perché godevano della stima dell’imperatore.
Ma ad un certo punto ci fu un evento che fece precipitare le cose. I fratelli furono messi di fronte ad una scelta e non esitarono a prendere la loro decisione, che gli costò la vita fisica.
La proposta dell’imperatore e il martirio
Dal momento che li apprezzava Diocleziano spesso commissionava loro la realizzazione di opere. E così scolpivano per lui colonne di porfido, capitelli a foglie. Realizzarono anche un grande carro del sole trainato da cavalli. Si trattava di lavori che non compromettevano la loro fede.
Un giorno però la richiesta dell’imperatore fu di ben altro tipo. Chiese loro di scolpire personaggi mitologici e tra di essi una statua del dio Esculapio. Era considerato il dio della salute e scolpirlo significava in qualche modo rendergli culto.
Perciò i fratelli si rifiutavano di fare qualcosa che andava contro la loro fede. Dopo aver proposto e atteso un ripensamento da parte loro Diocleziano non tollerò il rifiuto e così per i fratelli iniziò la via della persecuzione. Prima furono messi sotto processo e poiché si rifiutavano di abiurare il passo successivo fu la tortura.
Le torture erano cruente e dolorose. Prevedevano che fossero rinchiusi in botti di piombo e poi gettati nel Danubio. Nonostante questo non morirono e quindi furono finiti con le percosse. In aggiunta l’imperatore ordinò che i loro corpo fossero dati in pasto alle bestie feroci.
Si racconta però che un evento prodigioso impedì questo scempio. Nonostante fossero rimasti appesi per 5 lunghi giorni, i cani che avrebbero dovuto dilaniarli non li toccarono. I loro corpi si mantennero integri e ricevettero una degna sepoltura da parte dei cristiani, seppure clandestinamente.
La basilica a loro dedicata
A Roma sul colle Celio tempo dopo fu costruita la celebre basilica a loro dedicata e che porta il loro nome. Successivamente venne annesso il monastero delle monache agostiniane tuttora esistente e attivo. Il culto ai Quattro Santi Coronati fu molto forte nel Medioevo e proprio in quell’epoca divennero i patroni degli scultori, scalpellini, costruttori edili e muratori.
Il loro culto si estese anche in Inghilterra e come risulta dal venerabile Beda, a Canterbury era presente una chiesa intitolata a loro. Si motiva l’arrivo del culto in quel luogo perché sant’Agostino di Canterbury proveniva da un monastero vicino alla Basilica dei Santi Quattro Coronati a Roma. Ma c’è anche l’ipotesi che le loro reliquie furono inviate da Roma in Inghilterra intorno all’anno 600.