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9 anni fa veniva eletto Papa e col suo saluto accorciava le distanze – Video

Era la sera del 13 marzo quando da Piazza San Pietro uscì, dal comignolo, la tanto attesa fumata bianca. Dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI, che colsero tutti di sorpresa, il Collegio dei Cardinali aveva eletto la nuova guida per la Chiesa. E veniva da molto lontano.

Ma non era una lontananza incolmabile: fu al suo primo saluto che conquistò il cuore e le simpatie di tantissime persone, anche di quelle più scettiche.

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Un anniversario speciale

Nove anni fa, la Chiesa, dopo un momento di smarrimento a causa delle dimissioni inaspettate della sua guida, eleggeva un nuovo Papa. Certo: non deve esser stato facile, come non lo è mai per i cardinali riuniti in Conclave nella Cappella Sistina, scegliere la persona giusta da porre alla guida. Era l’11 febbraio quando Benedetto XVI lascia l’incarico.

In molti si sono chiesti: ed ora? La Chiesa avrà la sede vacante per quanto tempo? Il conclave convocato ed iniziato il pomeriggio del 12 marzo. Al giorno dopo, al quinto scrutino, la scelta cade sul Vescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio. Era quasi sera quando, la fumata bianca tanto attesa da cristiani e non esce dal comignolo.

Tutti gli sguardi del mondo sono diretti verso la loggia della Basilica di San Pietro. Pronostici di ogni tipo erano stati fatti, quasi come una partita di calcio dei Mondiali o come l’elezione del Presidente della Repubblica. L’annuncio e il tradizionale “Habemus Papam”, prima della sua uscita. Il 13 marzo del 2013, la chiesa aveva un nuovo Pontefice: Papa Francesco.

Papa Francesco: il suo saluto nel cuore della gente

Fratelli e sorelle, buonasera!” – furono le sue prime parole. Non convenzionali, certo, ma che arrivano dritte al cuore di tutti. Quel “buonasera” quasi come fosse uno di famiglia, quando ti affacci al balcone e saluti il tuo vicino di casa. Ecco: Francesco è così. Vuole sentirsi ed essere quanto più vicino a tutti noi, e non far pensare ed immaginare la figura del Papa come quella di qualcuno che sta lontano, là nei suoi palazzi.

Il suo stare con la gente, non rispettare (a volte) i programmi e l’avvicinarsi sempre al popolo che accorre a lui durante le visite e le udienze. Lui è sempre stato vicino a ciascuno di noi, rivoluzionando dal basso la Chiesa, da quello che poteva essere già le prime parole di saluto.

Solo lui è riuscito a scardinare questa sorta di “tabù” di certe regole fisse, a partire dal saluto al momento della sua elezione? Diciamo che i suoi predecessori gli avevano spianato la strada. A partire da Papa Giovanni Paolo I.

I predecessori: Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II vogliono avvicinarsi al popolo

Il papa, dal Pontificato più breve della storia, al momento della sua elezione, voleva salutare il popolo di Dio lì accorso, con un discorso a braccio, per parlare anche lui diritto al cuore della gente. Ma gli fu detto che “non era possibile”, poiché fuori dai canoni e dalle regole convenzionali della Chiesa. E fu costretto quindi a desistere.

Ma il suo successore, Giovanni Paolo II, al momento del saluto al popolo, dopo la sua elezione, si definì “un nuovo vescovo di Roma […] chiamato da un paese lontano”, concludendo la frase, giustificando il suo essere straniero, “se mi sbaglio mi corrigerete!”.

Ed ora Francesco con il suo cordiale “buonasera”. Lui si avvicina ala gente, parla a braccio, dà consigli spirituali e non solo, si sente vicino alle problematiche di ciascuno di noi più di quanto noi stessi immaginiamo.

LEGGI ANCHE: Perché il Papa cambia nome nel momento in cui viene eletto?

Francesco prega per il predecessore

“Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie!.

Il ringraziare sempre (ricordiamo le sue parole chiave per la vita di ciascuno di noi? Grazie, Scusa, Prego), ma anche il pensiero, subito, al suo predecessore: “E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”.

Riascoltiamo insieme quelle parole così belle e forti allo stesso tempo.

Video: TV2000

LEGGI ANCHE: La Chiesa rivoluzionata da Papa Francesco: 7 anni fa, l’elezione

Rosalia Gigliano

Scritto da
Rosalia Gigliano

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