Un enorme sospiro di sollievo rende l’anima più leggera e ci fa gioire di speranza leggendo la breve e straordinaria storia di William Maillis.
Breve perché si tratta di un bambino di nove anni soltanto, straordinaria perché William è un allievo, il più giovane ovviamente, del Community College di Allegheny, in Pennsylvania (USA), e ha scelto di studiare Fisica e Chimica, diventare astrofisico e aiutare la scienza a dimostrare l’esistenza di Dio. In aula non prende mai appunti, semplicemente ascolta ed assimila le conoscenze.
A 4 anni, per qualche strano motivo, William non superò il test per accedere alle scuole materne, ma i genitori, Nancy e Peter, persuasi che il figlio avesse molto di più da dire e che l’intelligenza mostrata non fosse affatto comune, lo affidarono all’esame di un esperto del college, che ricerca proprio bambini con capacità particolari. Il professore lo definì un genio puro.
Mamma e papà hanno sempre stimolato il loro bambino prodigio, mano a mano che si delineava la possibilità di un percorso di studi fuori dal normale. D’altro canto però lo aiutano e lo guidano anche a restare coi piedi fissati alla realtà.
“Voglio solo che apprezzi il dono che ha -dice il padre Peter, sacerdote greco-ortodosso. Dio ti ha dato un dono, dico sempre a mio figlio. La cosa peggiore sarebbe respingerlo e non usarlo per migliorare il mondo.”. “Vuole dimostrare a tutti che Dio esiste, perché solo una forza esterna potrebbe essere in grado di dar vita al cosmo.”.
A 6 mesi William ha cominciato ad avere dimestichezza coi numeri, a 7 iniziava a parlare; a 2 anni leggeva, scriveva e faceva le moltiplicazioni, a 4 leggeva il greco, a 5 conosceva la geometria e a 7 la trigonometria.
Già, William ha ricevuto un bel dono dal buon Dio e, nella sua purezza di bambino, regala a noi adulti una grande lezione: vuole che troviamo il nostro Dio e che nessuna legge scientifica ci impedisca di vederlo, attraverso il creato.
Non so se William riuscirà un giorno a dimostrare l’esistenza di Dio, a tutti gli scettici, con un algoritmo esistenziale ed inconfutabile, ma sono certa che il fatto che William esista, e sia una creatura così meravigliosa, sia già un buon postulato per cominciare a definire la sua teoria.
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