9 curiosità sul Santo protettore dei giornalisti: due in particolare sono novità assolute

In molti lo conoscono per essere il Santo protettore dei giornalisti e di tutti coloro che fanno comunicazione. Ma ci sono alcune particolarità su San Francesco di Sales che in pochi conoscono.

San Francesco di Sales
photo: semprenews (lalucedimaria.it)

Alcune di queste si rifanno alla sua vita sacerdotale, altre invece su come sia riuscito ad evangelizzare con mezzi che, in pochi, ritenevano all’epoca indispensabili per la popolazione. Eppure, lui stesso con l’aiuto del Signore, ci è riuscito.

Sono, nello specifico, 9 le particolarità che pochi conoscono di questo grande Santo. Vediamo insieme quali sono e perché sono così importanti.

San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti e stampa

Quando si parla di San Francesco di Sales, immediatamente salta alla memoria la parola “giornalista”. Sì, perché il santo in questione è il Patrono di tutti coloro che fanno informazione, degli scrittori e di tutta la stampa cattolica. Sono in pochi, però, a sapere che lo stesso San Francesco di Sales è anche un Dottore della Chiesa.

Come ogni Santo, anche per lui ci sono alcune particolarità, sconosciute a molti, che vale la pena di conoscere ed analizzare nel dettaglio per capire anche la sua personalità e comprendere la scelta, di lui, come patrono del mondo dei giornalisti e degli scrittori. Ne sono ben 9 che analizziamo punto per punto, ponendo però l’attenzione a due in particolare che sono stati (e sono ancora oggi) il fulcro centrale della sua vita.

La prima di queste parte da un elemento personale di vita: San Francesco di Sales, nonostante avesse un dottorato in legge, scelse, anche contro la volontà di suo padre, di intraprendere il cammino vocazionale e diventare sacerdote. Il germe della fede era in lui una vera pianta rigogliosa, tanto che era soprannominato “l’Angelo”, proprio per la sua assidua frequentazione alla Santa Messa. Se da un lato c’era la carriera giuridica aperta per lui, Francesco scelse il Signore, diventando sacerdote a soli 26 anni.

9 curiosità sulla sua vita

La seconda: il suo essere sempre gentile e paziente con tutti. due qualità che lo hanno contraddistinto nel corso della sua vita. Il suo modo di vivere si rifletteva anche nel suo parlare, sempre calmo e tranquillo, affinché fosse davvero comprensibile a tutti coloro che ascoltavano, colti e non.

La terza: fondare l’Ordine della Visitazione di Santa Maria. Un ordine religioso che fu messo in atto insieme ad un’altra Santa, Giovanna de Chantal, che si dedicò poi al ramo femminile dell’ordine stesso. Nel 1611, erano solo in 3 le novizie che, per la prima volta, esprimevano i loro voti e la loro professione di fede proprio nelle mani di San Francesco.

La quarta: lo abbiamo detto all’inizio. San Francesco di Sales è il Patrono della stampa cattolica. Sì, perché si rese ben presto conto che la cultura, anche la sua personale, non poteva rimanere chiusa in quattro mura, doveva essere un dono per gli altri cristiani, soprattutto per coloro che si erano allontanati e, in quel periodo storico, stavano abbracciando altre fedi o altre confessioni perché delusi o dubbiosi nei confronti della Chiesa.

La comunicazione, per Francesco di Sales, sarà il punto cruciale e centrale della sua vita quanto della sua missione evangelizzatrice.

Giornalista a lavoro
lalucedimaria.it

Comunicare al centro della sua attività sacerdotale

La quinta è stata quello di operare e lavorare nel pieno della riforma protestante. Un periodo difficile quanto complesso per la Chiesa quello della seconda metà del 1500. I Calvinisti, in particolar modo, saranno coloro che Francesco di sales riuscirà, almeno in parte, a riportare nuovamente in Chiesa e, proprio per questa sua attività, fu proclamato Vescovo della città di Ginevra a soli 35 anni.

La sesta è stata, forse, una delle più “semplici” (se così lo si può definire) ma anche ovvio della sua vita sacerdotale: quello di essere guida spirituale per molte anime. Non solo dal punto di vista verbale o guardando e parlando da vicino con chi a lui si rivolgeva anche per un semplice colloquio spirituale, ma soprattutto con chi era lontano. E lo faceva attraverso lettere scritte, perché la voce e la parola di Gesù potessero arrivare davvero a tutti e con ogni mezzo possibile.

La settima è il suo esser stato proclamato Dottore della Chiesa. Un riconoscimento arrivato due secoli dopo la sua nascita al cielo, nel 1877, ma che ha portato lo stesso Francesco di Sales ad essere conosciuto in tutto il mondo per le sue opere, ma anche per le sue straordinarie capacità nell’illuminare e spiegare la fede e la dottrina, attraverso la diffusione della conoscenza, soprattutto per mezzo della scrittura.

San Francesco di sales mentre scrive e guarda in alto
lalucedimaria.it

Ecco le ultime due curiosità che fanno di lui un grande innovatore

Sono due le curiosità principali della vita di Francesco di Sales e che hanno fatto di lui il Patrono dei giornalisti quanto anche degli scrittori. Proseguendo nel nostro elenco di curiosità, si tratta dell‘ottava, ed è un qualcosa che, ai suoi tempi, non era di certo “percepito”, ovvero che tutti sono destinati alla santità, anche i laici, e non solo chi intraprende un cammino ed una carriera al servizio della Chiesa.

Non solo chi aspira o si sente chiamato alla vita religiosa, ma tutti, proprio a tutti è destinata la santità. Un concetto che, portato ai nostri giorni, sembrerebbe quasi ovvio, dato che specie nel nostro secolo sono molti i santi laici, all’epoca invece non era qualcosa di scontato.

La nona, invece, è proprio quello di aver utilizzato la scrittura per evangelizzare. Ma in che modo? Francesco di Sales si rese, ben presto conto che la semplice predicazione non dava i risultati sperati, poiché erano in molti che non riuscivano a prestare ascolto alle sue parole. Doveva cercare un altro metodo e anche subito. Scelse quello di scrivere e a diffondere volantini e manifesti che riportavano in modo conciso e puntuale i principi della fede cattolica.

Come quasi un moderno copywriter, li diffondeva ovunque, anche attaccandoli ai muri, ma li portava anche nelle case dei suoi fedeli, li lasciava sotto le porte. Oggi diremmo un modo alternativo di comunicare ma, all’epoca, era davvero una novità per portare la Parola di Gesù e la fede a quante più persone possibili.

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