Oggi 9 febbraio, festa di Sant’Apollonia: fa un gesto eclatante di fede

Nel III secolo, sant’Apollonia, di Alessandria, affrontò eroicamente il martirio e fece un gesto molto forte in nome della fede. 

Sant'Apollonia
Sant’Apollonia – lalucedimaria.it

La figura di sant’Apollonia, ricordata oggi 9 febbraio, si colloca ad Alessandria d’Egitto nel III secolo, nel periodo che precedeva di poco le persecuzioni ai cristiani ad opera dell’imperatore Decio. Era una donna del luogo e tutte le notizie che si hanno su di lei sono relative al suo martirio.

A fornire le maggiori informazioni è Eusebio di Cesarea nella Historia Ecclesiastica. Lo storico riporta una lettera di Dionigi di Alessandria che era stato testimone dei fatti accaduti a questa martire cristiana.

Ad Alessandria nel 248 era scoppiata la persecuzione contro i cristiani che coinvolgeva anche il popolo: tutti erano contro di loro. Si racconta che Apollonia fosse un’anziana vergine che si adoperava nell’evangelizzazione della sua città. Un indovino aveva aizzato il popolo contro i cristiani e per questo furono perseguitati.

Santo di oggi 9 febbraio: Sant’Apollonia

Si narra che quando all’emazanzione del decreto di persecuzione, sant’ Apollonia diede tutti i suoi averi per aiutare gli altri cristiani e si adoperò con ogni mezzo nell’esortare chi veniva catturato prima di lei alla fortezza e a resistere nell’amore al Signore.

In uno degli attacchi ai cristiani sant’Apollonia fu fatta prigioniera e sottoposta alle crudeli torture che erano consuetudine del tempo. I racconti sui supplizi che ha subito sono numerosi. Le sevizie sono state tante e atroci.

La colpirono fortemente in volto, le strapparono i denti con una tenaglia. In riferimento a questo episodio con il tempo è diventata la patrona dei dentisti e protettrice dalle malattie dei denti.

Il rogo e il salto nelle fiamme

Condannata al rogo, sant’Apollonia rimase salda nella fede. Diceva: “Sono cristiana; breve è il patire, ma eterno è il gaudio“. I carnefici accesero il rogo davanti a lei e la minacciarono di gettarla dentro se non avesse rinnegato al fede pronunciando parole sacrileghe contro il suo Dio.

Lei rimase in silenzio, elevò preghiere al cielo e dopo un attimo si gettò volontariamente nelle fiamme. Questo gesto, che molti interpretano come un suicidio, viene considerato invece un atto di offerta di sé. Piuttosto che rinnegare Dio accolse la morte che le si prospettava.

Il gesto è interpretabile anche come gesto disprezzo per il peccato, e sembra che per questo anche i suoi persecutori rimasero colpiti, come per un ultima e somma esortazione alla conversione.

Il culto nel corso del tempo

Fin dal primo Medioevo il culto per questa santa martire di Alessandri si diffuse. Prima fu presente in Oriente e poi si propagò in Occidente. In diverse città europee furono edificate chiese a lei dedicate: a Roma ne fu costruita una, che oggi non c’è più, presso S. Maria in Trastevere.

La diffusione del culto fu dovuta anche alle leggende che circolarono. Nonostante fosse anziana l’iconografia l’ha sempre raffigurata come una ragazza, in linea con la storia di altre giovani martiri cristiane dei primi secoli. L’arte la rappresenta perciò come una giovane vergine che tiene in mano una tenaglia che stringe un dente.

La sua festa fin dall’antichità è stata celebrata il 9 febbraio e questo fa pensare che questo giorno potesse essere in realtà il suo dies natalis. La tradizione popolare l’ha omaggiata anche nell’ambito della gastronomia, con una specialità particolare a lei dedicata e preparata per il giorno della sua festa.

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