San Francesco d’Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo cristiano e non solo. La sua vita è ricca di momenti spiritualmente molto elevati e, tra questi, vi è un miracolo che non tutti conoscono.
La scelta di abbracciare a pieno la parola del Vangelo ha fatto di San Francesco uno dei Santi più conosciuti, ma soprattutto più amati dall’intera cristianità. Conosciuto anche come “Il poverello d’Assisi”, San Francesco rappresenta un vero e proprio esempio di umiltà, amore e carità. Il Santo di Assisi, scegliendo di vivere in estrema povertà, abbracciando dunque la “vita semplice”, seguì a tutto tondo l’esempio del Cristo, tanto da identificarsi con Lui. Di fatti, San Francesco fu il primo Santo conosciuto ad aver ricevuto le stigmate, segno della sofferenza e della Passione di Gesù nostro Signore.
San Francesco: il primo miracolo
Non mancano di certo, nella vita del poverello d’Assisi, episodi che possono essere considerati miracolosi. Basti pensare, come lo stesso portale di San Francesco ci ricorda, il primo miracolo del Santo di Assisi, quello passato alla storia come “il miracolo dell’acqua”. Secondo la fonte, durante una camminata in salita verso un eremo, Francesco pregò a seguito delle suppliche di un uomo che aveva necessità di bere. La preghiera del Santo fece sgorgare acqua da una roccia e, come si può leggere dalle Fonti Francescane, “Polla d’acqua in quel luogo non c’era mai stata, né in seguito si è mai potuta ritrovare” (Trattato dei Miracoli).
Il Santo d’Assisi e il fuoco
Com’è noto, Francesco d’Assisi ebbe un rapporto particolare anche con il fuoco. Ne è testimonianza, ad esempio, l’emblematico episodio del suo viaggio missionario nella terra del Sultano. Ed è proprio di fuoco che ci si riferisce quando si parla del miracolo meno conosciuto del Santo. Secondo la tradizione, infatti, a Francesco venne proposto di camminare su un letto di brace ardente. Spinto dalla fede, sicuro dunque della sua decisione, il Santo accettò. Dopo aver pregato incessantemente, camminò sulla brace ardente uscendone senza alcun segno di ustione o di dolore.
Seppur tramandato attraverso racconti popolari o in episodi successivi, riguardanti la sua vita terrena, questo episodio è di estremo interesse. Questo episodio può essere letto anche in un’altra ottica, ovvero quella del collegamento con una delle sue opere più importanti, il Cantico delle Creature: ricordiamo infatti che tra le Creature per le quali il Santo loda il Signore, troviamo “frate foco robustoso et iocundo”.
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