Quella di cui si vuole parlare, è una delle scoperte archeologiche più interessanti degli ultimi tempi. Di recente, infatti, è stata rinvenuta un’importantissima iscrizione risalente ai secoli vicini al Cristo, la quale conferma che Gesù e Dio. La scoperta archeologica, a conferma di tutto ciò, è stata fatta in Israele, a pochi chilometri dalla terra di Gesù.
Si tratta di una straordinaria scoperta archeologica, dunque scientifica. In terra israeliana, precisamente nella prigione di Megiddo, è stata recentemente rinvenuta un’iscrizione, risalente al III secolo d.C. Ciò che gli archeologi hanno portato alla luce è un prezioso mosaico, che, in base a quanto leggiamo dalla fonte “scienze notizie”, risale a 1800 anni fa. Infatti, da quanto apprendiamo, si tratta di un mosaico datato 230 d.C., un’opera d’arte molto interessante, che fa riferimento alla vita terrena e spirituale di Cristo Gesù.
Gesù è Dio: l’iscrizione rinvenuta in Israele
Ebbene sì, l’interesse che ha scaturito il mosaico riguarda proprio il cammino terreno e spirituale di Gesù. Da quanto si apprende, infatti, questo prezioso ritrovamento contiene una delle più antiche iscrizioni di stampo cristiano, che afferma che “Gesù è Dio”. A testimonianza di tutto ciò, si aggiungono anche alcune illustrazioni, tipiche del tempo. Queste ultime, in base alle testimonianze degli addetti ai lavori, raffigurano una serie di pesci. Questo è un fatto che si pone in primissimo piano. Infatti, le immagini dei pesci ci rimandano immediatamente a un episodio biblico e, nello specifico, al Vangelo di Luca. Questo, infatti, al capitolo 9, recita così: “Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla” (fonte La Parola).
L’iscrizione e la comunità cristiana
L’iscrizione ci conferma in primo luogo un passaggio importante della storia remota del cristianesimo, ovvero che già in quel periodo Gesù veniva venerato come Dio. Ma, al tempo stesso, ci offre un suggerimento molto importante. Secondo quanto apprendiamo, le autorità che hanno lavorato al recupero del mosaico (il quale faceva parte di un pavimento) hanno fatto sapere che quell’opera era stata commissionata da un ufficiale romano. Ebbene, un tale “Gaiano” ufficiale romano “avendo cercato l’onore, con i propri soldi, ha realizzato il mosaico“. Questo è un altro passo rinvenuto nella preziosa scoperta, oggi esposta in un museo a Washington DC. Allora, in tal senso, questa scoperta ci offre un’altra importante notizia, ovvero la presenza già consolidata a quei tempi, di un’attiva comunità cristiana, composta in parte da ufficiali e soldati romani.
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