Torna in piazza la manifestazione di coloro che scelgono la vita, senza se e senza ma. Una rete di associazioni griderà forte il proprio no all’attuale testo del disegno di legge sul suicidio assistito e riaffermare il valore assoluto della vita.
Un momento per rimettere al centro in maniera ferrea e continuativa argomenti e tematiche che sembrano purtroppo essere state eclissate dal vero dibattito pubblico.
La grande manifestazione di popolo avrà infatti l’obiettivo di “ribadire che la vita è il primo diritto fondamentale di ogni essere umano, il cui inviolabile rispetto è la precondizione per una società libera, giusta e in pace, come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”.
Lo hanno affermato Maria Rachele Ruiu e Massimo Gandolfini, portavoce della manifestazione nazionale “Scegliamo la Vita” in programma a Roma sabato 21 maggio. All’evento pubblico hanno già aderito 90 associazioni. Tra queste spiccano Donum vitae, Alleanza Cattolica, il Forum delle Associazioni Socio Sanitarie, la Vigna di Rachele, la Federazione Italiana Scuole Materne (Fism), l’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI), l’Associazione Meter di don Forunato Di Noto, Associazione Amici dei Bambini (AI.BI), Citizen Go, l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, il Centro Studi Rosario Livatino.
Sarà un momento in particolare pensato per “contestare apertamente la deriva eutanasica introdotta nella società italiana dal testo unico Bazoli sul suicidio assistito”. Gli organizzatori della manifestazione infatti si augurano che questo specifico provvedimento “sia affossato o del tutto riformulato al Senato”.
L’obiettivo è quello di “riaffermare il valore assoluto e intangibile della vita umana dal concepimento alla morte naturale, con particolare riguardo a quelle condizioni di vita rese più fragili e critiche da particolari condizioni di disagio sociale e di disabilità psicofisica”, e di farlo attraverso un appuntamento che dovrà diventare annuale.
Gandolfini, presidente del Family Day, ha spiegato nello specifico che “vogliamo in particolare mettere l’accento sulla difesa della vita nascente e delle vite fragili (anziani, malati, disabili, depressi) che vengono sempre più colpite dall’odierna cultura dello scarto”.
“Ci rivolgiamo quindi alla politica, perché il nostro Paese deve invertire la rotta di decenni di politiche mortifere e tagli all’assistenza sociosanitaria“, sono state le sue parole. “Alle istituzioni chiediamo anche un sostegno concreto alle maternità difficili, che oggi possono contare solo sull’associazionismo pro-life, e più in generale a tutte le coppie aperte alla vita al fine di rilanciare la natalità e combattere l’inverno demografico. Di fatto oggi la famiglia è l’unico vero ammortizzatore sociale”.
L’intento è in sostanza quello di avere “un orizzonte di proposte a 360 gradi”, attraverso cui riportare al centro il tema della vita. “Ci mobilitiamo non contro qualcuno ma per elevare un vero canto alla vita senza rancori e recriminazioni, con una grande voglia di celebrare la bellezza della vita, della maternità e della paternità”.
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