La rinascita a nuova vita grazie alla Madonna di Medjugorje. Un incontro speciale che lo ha cambiato radicalmente.
Un ingresso in comunità ed una vita che, piano piano, assume contorni completamente diversi rispetto a quelli che lui stesso si era prefissato. Nicola scopre che la strada verso la morte non era la sua.
Un vuoto dentro che sembrava incolmabile, il tunnel senza fine della droga davanti a sé. Ma qualcosa sta per succedere.
Una vita stravolta a Medjugorje
La storia che stiamo per raccontarvi ci fa comprendere come anche una vita apparentemente perfetta, possa finire nel baratro, ma anche qui, le vie del Signore sono davvero infinite.
Lui è Nicola Guarinoni e ha deciso di raccontare la sua storia, il suo incontro a Medjugorje e cosa gli ha cambiato la vita. Una testimonianza forte, toccante che vale la pena di raccontare perché sia di sprono e di esempio per tanti altri giovani che si trovano, ancora oggi, nella situazione che era di Nicola.
Il suo racconto avviene in occasione del 20esimo anniversario del suo ingresso nella comunità “Nuovi Orizzonti”,
Nell’ambiente familiare dove Nicola è cresciuto, le regole di certo non mancavano e, come lui stesso racconta, “c’era la gratificazione se facevi il bravo e la punizione se combinavi qualcosa che non andava bene”. Potremmo definirla una vita normale e una famiglia altrettanto normale, ma in Nicola c’era qualcosa che lo faceva soffrire.
Era un ragazzino timido, lo è stato sia alle scuole medie che nei primi anni delle superiori, tanto da subire, proprio per questo suo stato d’animo, anche degli atti di bullismo. Ma dalla sua famiglia gli era stata inculcata un’educazione particolare, pari al fatto che “ti vogliamo bene se porti a casa un bel voto” che, come racconta Nicola, ormai faceva parte di lui.
Il tunnel oscuro
Anche se la scuola stava diventando un tormento, lui ci andava perché c’era un apparente “buon fine” a casa. Ma era davvero questo che il giovane Nicola desiderava per se stesso? Dopo la maturità, l’inizio del lavoro e, con la sua cerchia di amici (quelli considerati “di buona famiglia”) si avvicina pericolosamente al mondo dell’alcool e della droga, dell’eroina in particolare.
Se da un lato il lavoro gli dava la certezza nelle cose, dall’altro però, piano piano, Nicola si stava consumando. E la droga era diventata la sua compagna di viaggio: “Dopo dieci anni mi sono trovato a perdere i miei primi giorni di lavoro, pesavo 50 chili e alla mattina non riuscivo più a salire sui camion” – racconta.
Ma nulla è perduto. Incontra don Tonino della comunità “Nuovi Orizzonti”, e per la prima volta, c’è qualcuno che gli dice che è dentro di sé che manca qualcosa: “Perché non provi a riempire quel vuoto che senti dentro al tuo cuore” – sono le parole del sacerdote. Nicola aveva buttato la parte più bella della sua vita dietro l’alcool e la droga. “Perché non provi a riempirlo incontrando Gesù nella tua vita?” – gli chiede il sacerdote.
A Medjugorje scopre la forza di Maria
Non se lo sarebbe mai aspettato, ma dentro di sé, Nicola sente qualcosa che lo spinge ad accettare la sfida. Entra nella comunità e, nel 2003 va a Medjugorje per aiutare nella costruzione del centro di accoglienza “Stella del Mattino”. Ed è lì che la sua vita cambia completamente. Lo racconta con parole semplici ma forti: “Ho contemplato le meraviglie di Dio e l’urgenza di Maria di realizzare i suoi piani di salvezza e far trionfare il suo Cuore Immacolato” – spiega Nicola.
Sarà proprio a Medjugorje che Nicola conoscerà quella che poi diventerà sua moglie, Valeria. Oggi, la sua vita è totalmente cambiata, ed è una nuova vita. Nicola, insieme a sua moglie, opera nella “Cittadella Cielo” a Belluno, una piccola comunità dove chiunque sente la necessità, chi è solo, chi è emarginato, disperato, può andare lì, sapendo di esser ascoltato e non giudicato per ciò che ha fatto.
Un piccolo seme gettato da Dio e curato dalla Vergine Maria, che continua a portare frutto nella vita di Nicola, e non solo.