Un luogo di fede che abbraccia a pieno l’animo e la spiritualità benedettina. Stiamo parlando dell’Abbazia di Praglia, che si trova in Veneto.
Situata nella Diocesi di Padova, nella località di Teolo, l’Abbazia di Praglia vede le sue origini in piena epoca medievale ed è stata fondata proprio dall’ordine di San Benedetto da Norcia. Conosciamo meglio la sua storia più da vicino.
Oggi sono circa 40 i monaci presenti al suo interno che portano avanti la vita dell’abbazia stessa. Ecco quali sono alcune particolarità e caratteristiche di questo santo luogo.
In Veneto, all’interno della Diocesi di Padova, è insita (nel comune di Teolo) l’Abbazia di Praglia, monastero benedettino alle falde del monte Lonzina, nei Colli Euganei. La sua storia è molto particolare e, come dicevamo all’inizio, vede le sue origini in epoca medievale.
Siamo nel 1080 quando l’ordine benedettino fondò questa abbazia. Nel 1124 fu aggregata al monastero benedettino di Polirone, per poi divenire autonoma soltanto due secoli dopo, nel 1304. Nel 1412 divenne abbazia commendataria, mentre nel 1448 passò sotto la giurisdizione della basilica abbaziale di Santa Giustina e aderì alla riforma monastica benedettina.
L’intero complesso, però, fu ricostruito a partire dal 1469 e nel 1490 i benedettini vi aggiunsero la “chiesa dell’Assunta”, il cui nome è ancora oggi quello della chiesa che compone l’abbazia stessa. Una vita tranquilla, quella dell’abbazia, che sarà tale fino alla discesa di Napoleone in Italia, quando quasi tutti gli ordini monastici, quanto le abbazie che questi reggevano, furono soppresse. Anche l’abbazia di Praglia subì questo tragico destino.
Fu ripristinata nel 1834 da Francesco I, imperatore d’Austria. Soppressa ancora nel 1867, quando il Veneto fu unito all’Italia, fu restituita ai Benedettini nel 1904. Una delle particolarità che contraddistinse l’abbazia stessa, anche dal punto di vista letterario, fu il fatto che l’autore Antonio Fogazzaro ambientò alcune parti del suo romanzo “Piccolo mondo moderno” all’interno del complesso monastico stesso.
Oggi, l’abbazia è divenuta un centro di eccellenza nel settore del restauro dei libri antichi, tanto da ospitare la Biblioteca nazionale, che è un monumento nazionale italiano.
Ma come si presenta l’abbazia al suo interno? All’interno della cinta muraria il monastero si divide in quattro chiostri: quello della clausura, quello botanico, quello pensile e, infine, quello rustico (nel quale si depositavano gli attrezzi agricoli). Lungo il lato nord c’è una porta, detta “della carità”, ad indicare la destinazione dell’accoglienza dell’abbazia. Sul lato est ci sono due porte: una porta al piano superiore mentre l’altra nel corridoio dove si trova l’antico forno.
Infine, all’interno dell’abbazia, esiste un laboratorio di restauro di libri antichi, manoscritti e pergamene.
L’abbazia è visitabile al pubblico, quanto vi è anche possibilità di partecipare alla Santa Messa e ai vari sacramenti. Per la Celebrazione Eucaristica, gli orari sono:
Per le confessioni, invece, gli orari sono:
Come raggiungere l’abbazia? Per chi proviene da Milano, dall’Autostrada A4, entrare in A31 Valdastico e proseguire in direzione di Longare, uscita Longare – Montegaldella, direzione Abano Terme.
Per chi proviene da Venezia, dall’Autostrada A4, uscita Padova Ovest, tangenziale SR 47 direzione Padova sud – Bologna, uscita n. 6 direzione Teolo.
Per chi proviene da Bologna, dall’Autostrada A13, uscita Padova Sud, tangenziale SR 47 direzione Padova Ovest – Milano, uscita n. 6 direzione Teolo.
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