Nel suo ultimo libro “Ritorniamo a sognare” Papa Francesco dedica dure parole all’aborto. Eppure, stranamente, di questo pochi ne hanno dato risalto.
Purtroppo, infatti, ogni volta che il Pontefice si esprime sul duro tema dell’aborto, di fatti, lo si prova a silenziare in ogni modo. Si può dire, in sostanza, che sul tema dell’aborto, a differenza di altri argomenti, non trova “buona stampa”. Lo spiega il vaticanista Sandro Magister sul suo blog, Settimo cielo.
Papa Francesco durissimo contro l’aborto, ma nessuno lo riporta
Negli scorsi giorni ad esempio Bergoglio è entrato con grande forze sul tema parlando del contesto della sua Argentina, dove le piazze si stanno scontrando. L’attuale presidente, il peronista Alberto Fernandez, punta a far approvare una legge che liberalizzerebbe l’uccisione del nascituro.
Lo scorso 11 dicembre la legge è passata al congresso con 131 voti a favore, 117 contro e 6 astensioni. Ora la palla passerà al Senato, dove ci sarà il voto decisivo. Nel 2018 i senatori respinsero una analoga legge abortista anch’essa approvata dal congresso con 129 voti a favore, 125 contro e un’astensione. La speranza è che possa ripetersi anche stavolta la stessa dinamica.
La lettera di Papa Francesco alle donne dei quartieri popolari
Il 22 novembre Francesco ha inviato una lettera a una rete di donne dei quartieri popolari di Buenos Aires che dal 2018 si battono contro la legalizzazione dell’aborto. Il Papa, nella lettera riportata sul blog Settimo cielo, pone domande molto dure e chiare. “È giusto eliminare una vita umana per risolvere un problema? Ed è giusto assoldare un sicario per risolvere un problema?”, chiede Francesco.
Parola che dalla stampa italiana e internazionale sono praticamente scomparse. Le stesse parole Francesco le ripete ulteriormente all’interno del testo “Ritorniamo a sognare”.
Il Papa chiarissimo nella sua lettera: “L’aborto è una grave ingiustizia”
“Non posso tacere sugli oltre 30-40 milioni di vite non nate che vengono scartate ogni anno per mezzo dell’aborto, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. Duole constatare che, in molte regioni che si considerano sviluppate, questa pratica viene spesso promossa perché i bambini in arrivo sono disabili o non pianificati. Ma la vita umana non è mai un peso. Richiede di farle spazio, non scartarla“, dice il Papa.
E ancora: “L’aborto è una grave ingiustizia. Non può mai essere un’espressione legittima di autonomia e di potere. Se la nostra autonomia richiede la morte altrui, allora quella nostra autonomia non è altro che una gabbia di ferro. Mi faccio molto spesso due domande: è giusto eliminare una vita umana per risolvere un problema? Ed è giusto assoldare un sicario per risolvere un problema?”.
La citazione di Francesco dell’Humanae Vitae di Paolo VI
Il Papa riporta infatti le dure considerazioni sull’aborto di Paolo VI, dove nella lettera enciclica Humanae vitae, del 1968, metteva tutti bene in guardia dalla tentazione di pensare che la vita possa essere qualcosa di simile a un oggetto fra i tanti.
Basta pensare alle diagnosi pre-natali che tristemente al giorno d’oggi vengono utilizzate per conoscere se il figlio che la donna potrà nel grembo avrà problemi di salute, per poter abortire. Si scarta sostanzialmente “coloro che sono ritenuti deboli o inferiori”, denuncia il Papa.
Il Papa scrive al parroco delle Villas miserias
Ancora più dure sono le parole scritte da Francesco al parroco nella periferia di Buenos Aires e amico di lunga data di Bergoglio, il sacerdote José María “Pepe” Di Paola. “Per me la deformazione nella comprensione dell’aborto è nata principalmente nel considerarlo una questione religiosa”, dice Francesco.
“La questione dell’aborto non è essenzialmente religiosa. È un problema umano prima che una opzione religiosa. La questione dell’aborto deve essere affrontata scientificamente”. La parola “scientificamente”, ha aggiunto don Pepe rendendo pubblica la lettera, era stata sottolineata dal papa. Preghiamo affinché la dura piaga dell’aborto possa essere sconfitta al più presto.
Giovanni Bernardi