Aborto. Dalla Germania, arriva la prova di un triste “segno dei tempi” che riguarda la Chiesa Cattolica.
Pare che il presidente della principale organizzazione femminile cattolica in Germania abbia dichiarato il suo sostegno a quelli che vengono terribilmente chiamati i “diritti riproduttivi”. Tra cui è compreso, “come ultimo, il terribile ricorso all’aborto”.
L’infausta iniziativa, tra le altre cose, è sostenuta nientemeno che dalla International Planned Parenthood Federation. Organizzazione internazionale fondata negli Stati Uniti nata con l’obiettivo di fare da portabandiera e non solo di pratiche di mercificazione della vita, come aborto e utero in affitto. In sostanza, la maggiore rete di fornitura di aborti presente sul pianeta.
La presidente della Federazione delle donne cattoliche tedesche (KDFB) si chiama Maria Flachsbarth, e lo è dal 2011. Lei si è sempre presentata come una madre cattolica, con due figli. Inoltre, è membro del parlamento dell’Unione Democratica Cristiana ed è anche membro del Comitato centrale dei cattolici tedeschi. Organizzazione laica che si occupa di coordinare quello che viene chiamato il “Processo sinodale”, insieme alla Conferenza episcopale tedesca.
I vescovi tedeschi infatti non si sono purtroppo distinti, nelle cronache degli anni, per difesa indomita della tradizione cristiana. La Chiesa tedesca è infatti una realtà molto particolare, ancora molto forte nel Paese per via della ricchezza posseduta. I battezzati in Germania, infatti, devono versare una tassa ai tedeschi, pari all’8-9 per cento delle proprie imposte.
Ma la Chiesa tedesca è nota anche per essere, purtroppo e secondo alcuni, altrettanto sbilanciata verso un processo di secolarizzazione che tende ad annacquare l’identità cristiana nella modernità libertaria e la propria fede nel sincretismo con le altre religioni.
È stata infine una portavoce del Ministero federale per la cooperazione e lo sviluppo economico a confermare, lo scorso 19 giugno, la decisione assunta dalla Flachsbarth. Quella di sostenere un’iniziativa sostenuta da Planned Parenthood, dal titolo “She Decides”, lei decide.
Non solo. Infatti la portavoce, dopo l’annuncio, ha anche elogiato Planned Parenthood. La donna ha affermato senza remore che Planned Parenthood ha offerto “un contributo importante alla riduzione dell’elevato tasso di mortalità materna nei paesi in via di sviluppo attraverso il supporto medico a madri e bambini durante la gravidanza e il parto”.
Per questo, il parere della presidente della Federazione delle donne cattoliche tedesche è che l’iniziativa di Planned Parenthood “protegge le ragazze e le donne dalla sofferenza, consentendo loro di vivere in salute e dignità e offrendo loro opportunità di istruzione e una vita autodeterminata”. Tra questi, ovviamente, “l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva di base e all’autodeterminazione sul proprio corpo”.
SheDecides, fondata dal politico olandese Lilianne Ploumen, vanta il supporto di almeno 60 paesi, oltre che decine di ONG, e in sei mesi ha ricevuto donazioni per circa 300 milioni di dollari. L’iniziativa nasce in risposta alla decisione di Trump, nel 2017, di introdurre la possibilità di tagliare i finanziamenti alle organizzazioni non governative straniere che eseguono o promuovono l’aborto come metodo di pianificazione familiare.
“Come membro del Bundestag tedesco, come segretario di stato parlamentare e anche nel mio ufficio onorario in qualità di presidente del KDFB, mi sono sempre impegnata nella protezione della vita, soprattutto nelle fasi particolarmente delicate all’inizio e proprio fine. L’aborto non è mai un mezzo di pianificazione familiare. In singoli casi può essere un’ultima, terribile soluzione”, ha voluto tuttavia specificare la Flachsbarth.
La dimostrazione che, purtroppo, il diavolo sa mascherarsi molto bene. Talvolta assumendo sembianze affascinanti riesce a infilarsi anche nei gangli della Chiesa cattolica. Presentandosi come appetibile e facendo cadere tra le sue grinfie anche una parlamentare che si dichiara cattolica, a difesa della vita e collabora nientemeno che con i vescovi del Paese.
A volte, basta seguire la scia dei soldi. Purtroppo si comprende facilmente quale strumento usa il principe del male, che continua tristemente a manovrare il mondo. Ma di fatto, l’aborto non è e non potrà mai essere una soluzione accettabile per i cristiani. Come ricorda infatti il sito web della rivista Il Timone, il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2271) afferma chiaramente cosa pensa la Chiesa.
“Dal primo secolo la Chiesa ha affermato il male morale di ogni aborto procurato. Questo insegnamento non è cambiato e rimane immutabile. L’aborto diretto, vale a dire l’aborto voluto sia come fine o un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale”, c’è scritto.
Anche Papa Francesco ha denunciato pesantemente, e ripetutamente, l’aborto e altri attacchi alla vita umana. Lo ha fatto, ad esempio, nella sua enciclica Laudato Si’, o in altre occasioni pubbliche in cui ha paragonato l’aborto a una “mentalità nazista”.
Il rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite, l’arcivescovo Bernardito Auza, ha pesantemente dichiarato alla Commissione delle Nazioni Unite per la popolazione e lo sviluppo che continuare ad insistere sulla pretesa di un “diritto all’aborto” non ha fatto altro che lasciare inevase le vere esigenze di mamme e figli.
Fortunatamente, le parole vergognose della Flachsbarth a sostegno di Planned Parenthood sono state criticare da altri membri del Partito dell’Unione Democratica Cristiana. Come dal politico della CDU Hubert Hüppe, che ha etichettato la donna come “una protagonista della lobby dell’aborto”. Invitando i vescovi a mettere una parola chiara su questa vicenda.
Preghiamo il Signore che possa difendere l’umanità da questa cultura della morte che viene spacciata come progresso e libertà.
Giovanni Bernardi
fonte: Il Timone
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