Le diagnosticano un aborto spontaneo, ma la diagnosi è errata

Le diagnosticano un aborto spontaneo ma la giovane mamma ha un sospetto, avrà avuto ragione?

Sì, andando dal medico di fiducia ha scoperto che la diagnosi era errata.

la diagnosi è errata
(Websource)

Una giovane mamma non si fida della diagnosi fatta al pronto soccorso (le aveva detto che aveva avuto un aborto spontaneo), e dal suo medico di fiducia scopre che era errata.

La storia che vi stiamo per raccontare ha dell’incredibile, riguarda una giovane madre ed il figlio che doveva nascere. La donna si è recata in ospedale alla quinta settimana di gravidanza dopo aver trovato delle tracce ematiche sui suoi indumenti. Preoccupata che potesse significare che aveva perso il bambino, si è fatta visitare ed ha ricevuto una brutta notizia: “Il battito è assente, ha avuto un aborto spontaneo“. La dottoressa che l’ha visitata aveva persino predisposto il tutto per un ricovero immediato in attesa dell’operazione di raschiamento, ma la donna ha preferito tornare a casa, dove avrebbe dovuto assumere un farmaco che avrebbe permesso al suo corpo di espellere il feto morto.

Aborto spontaneo: la giovane mamma non si fida e scopre che la diagnosi è errata

Disperata per quanto appena appreso, la donna va in farmacia per prendere il medicinale e torna a casa dal marito e dalla figlia. Quella sera non se la sente di comunicare la brutta notizia, anche perché nel frattempo cresce in lei la sensazione che la diagnosi fosse stata fatta in maniera frettolosa. Cercando su internet scopre che non sempre il battito del feto è udibile alla quinta settimana e decide di contattare il suo medico di base per fissare una visita. Il giorno seguente il medico le da conferma dei suoi sospetti: il battito del feto può non palesarsi alla quinta settimana, quindi è meglio aspettare altri 7 giorni per ripetere l’ecografia. Dall’ecografia è risultato che il piccolo dentro di lei era in perfetta salute e dopo altri 8 mesi è nato senza alcun problema.

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Luca Scapatello

Edit: la storia risale al 2013, la fonte è ‘Il Messaggero’

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