Abusi nella Chiesa: per contrastare il problema il papa starebbe preparando un documento con il quale scongiurerà le insabbiature da parte dei vescovi in futuro.
L’inchiesta emersa dagli Usa che ha portato alla luce il coinvolgimento di 301 ecclesiastici in casi di abuso di minore coperti dai vescovi della Pennsylvania, ha palesato ancora una volta l’esigenza di effettuare un cambio radicale nel sistema di gestione di simili casi da parte della Chiesa. La lettera al popolo pubblicata lunedì da papa Francesco è solo un atto di scuse con il quale il pontefice chiede umilmente perdono al suo popolo, ma le parole devono essere seguite da provvedimenti reali ed il pontefice questo lo sa bene. Per tale ragione dagli ambienti vicini al Vaticano e secondo l’opinione degli esperti vaticanisti Bergoglio sarebbe già all’opera su un documento che rivoluzioni, partendo dalle considerazioni della lettera succitata, il sistema di controllo e vigilanza interno alla Chiesa, ridistribuendo le responsabilità e togliendo in parte ai vescovi il controllo su tutto ciò che accade all’interno della diocesi.
Abusi nella Chiesa: sconfiggere l’omertà attraverso la collaborazione di tutta la comunità
C’è un particolare passaggio della lettera rivolta al popolo che indica quella che potrebbe essere la strada da seguire per sconfiggere gli abusi nella Chiesa ed è quello in cui dice che i membri del clero: “Dovranno umilmente chiedere e ottenere l’aiuto dei membri della comunità”. Sono infatti numerosi i problemi da risolvere in seno alla Chiesa per evitare che simili scandali si ripetano: innanzitutto la lentezza del sistema nel risolvere le questioni, quindi la difficoltà di imporre un codice di comportamento uniforme nella lotta agli abusi (ogni vescovo interpreta a suo piacimento le parole del papa) ed infine, molto più importante, la possibilità finora avuta dai vescovi di poter gestire da soli le situazioni senza un controllo esterno.
Negli anni lo schema attuato è stato sempre lo stesso: un sacerdote si è macchiato del crimine di abuso, quando è stato scoperto il crimine è stato segnalato come “comportamento inappropriato”, quindi si è proceduto con un ricovero per “Esaurimento nervoso” in una clinica ed allo spostamento del sacerdote in un’altra città. Il tutto è stato permesso dal vescovo di turno che per l’esigenza di evitare lo scandalo ha permesso che venissero calpestati i diritti delle vittime. A tal fine sarà necessario obbligare i vescovi e gli altri sacerdoti a denunciare il crimine alle autorità competenti (anche laiche) senza coprire le motivazioni della denuncia.
Luca Scapatello