ABUSI SUI MINORI SUI CHIERICHETTI ECCO LA VERSIONE DELLA CHIESA
Il servizio de ‘Le Iene‘ sui presunti abusi subiti da tre chierichetti nella diocesi Vaticana da parte di un seminarista loro coetaneo ha suscitato un discreto scalpore, ma cosa si conosce di questa vicenda? E Cosa c’è di riscontrabile tra le cose emerse nel servizio del programma televisivo?
Il colpevole delle violenze sarebbe un giovane sacerdote (25 anni) nativo di Sondrio che fino a poco tempo fa operava a Colorina (provincia di Sondrio) e che, forse a causa dello scandalo da poco scoppiato, adesso è stato allontanato dalla Valtellina. Le vittime, invece, sono tre ragazzi della stessa età che lo accusano di abusi sessuali cominciati durante il periodo del seminario nella Città Vaticana, nel 2005-2006, e proseguiti per diversi anni. La denuncia, però, è stata fatta solamente nel 2013, quando i tre chierichetti si sono rivolti a don Andrea Stabellini, vicario giudiziale della Santa Sede chiedendo un suo intervento.
Sempre secondo quanto emerso dal servizio de ‘Le Iene’, all’epoca dei fatti, l’allora Arcivescovo d’intesa con il cardinale di Como, Angelo Comastri, bloccarono le indagini e trasferirono il sacerdote sotto accusa. Inoltre pare che uno dei tre accusanti venne espulso dal preseminario, proprio in seguito all’accusa formulata.
In seguito al servizio del programma Mediaset, trasmesso lo scorso 12 novembre, il Vaticano ha rilasciato un comunicato ufficiale sulla questione il 20 novembre in cui si legge: “Riguardo alle ultime informazioni che stanno circolando in merito alla vicenda dell’ex allievo del Preseminario “San Pio X”, ordinato sacerdote in Diocesi di Como, si precisa quanto segue: i presunti fatti denunciati a mezzo lettera nel 2013, in seguito agli accertamenti conclusi nel 2014 da parte di tutte le competenti sedi ecclesiastiche, erano stati ritenuti infondati e tutte le valutazioni sulla personalità del seminarista erano risultate positive. Tra la documentazione prodotta non risultava alcun parere negativo da parte delle persone a conoscenza della vicenda”. Pare, inoltre, che in seguito al clamore mediatico suscitato dalla vicenda sia stata aperta una nuova indagine per andare a fondo sulla faccenda.
Lo scorso 21 novembre il cardinale Comastri, vicario del Papa nella Città del Vaticano, ha dichiarato all’Ansa di aver proceduto con estrema accuratezza, facendo partire tre indagini: “Non solo non ho insabbiato nulla – evidenzia – ma ho ordinato ben tre indagini, raccomandando il massimo rigore nel compierle, dopo che avevo ricevuto una segnalazione anonima secondo cui al preseminario San Pio X accadevano cose brutte”.
Le tre indagini non hanno portato alcuna evidenza e a quel punto viene chiesto al cardinale di archiviarle. Lui, però, afferma di non aver voluto archiviare e di aver preso delle contromisure per evitare che episodi di abuso simili a quelli denunciati si verificassero nuovamente: “Non contento neanche di questo – continua il vicario del papa – dico comunque di togliere dal preseminario un ragazzo e di portarlo a Como in modo che i suoi superiori potessero vigilare meglio raccomandando scrupolosamente di controllare sulla maturità umana dei futuri sacerdoti”. Quindi il cardinale conclude dicendo: “Per essere ancora più tranquillo ho deciso di cambiare completamente l’equipe educativa del San Pio X in modo che ci fosse aria nuova e così i superiori del collegio sono cambiati. Potevo fare di più?”.
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