Il forte legame del popolo europeo con la Madre di Dio è attestato in tanti episodi storici, tra i quali il fatto che ricordiamo oggi 30 maggio che racconta la forza della preghiera.
L’intervento di Maria anima il popolo europeo a scendere in campo e difendere i cittadini, la patria, la cultura e la loro fede.
È il tempo dell’invasione degli arabi in Europa. Avanzano, seminano morte e distruzione ma quello che è peggio cercano di soffocare la fede del vecchio continente.
Siamo a Gibilterra nel punto dove l’Europa incontra l’Africa, è qui che Maria sceglie di manifestarsi. Nel 711 gli arabi sbarcano a Gibilterra per conquistare la Spagna e costruire una Moschea per loro. la riconquista cristiana avviene nel 1300, ed è attribuita all’intercessione di Maria. di conseguenza, una volta decisa l’edificazione di una Chiesa, una volta espulsi i musulmani, i cittadini europei consacrano l’intero continente a “Nostra Signora d’Europa”.
I musulmani avevano eretto la loro Moschea nel punto più a sud d’Europa. Proprio in questo punto è collocata la nuova Chiesa all’interno della quale è posta una splendida statua raffigurante la Madonna. Purtroppo pochissimi anni dopo, solo nel 1333 i musulmani tentato nuovamente l’avanzata, si impadroniscono della Chiesa. I cristiani miracolosamente riescono a mettere in salvo la statua della Madonna. Per metterla al sicuro dal pericolo di profanazioni la sotterrano, ma col passare del tempo è completamente dimenticata.
Il ritrovamento
Trascorre il tempo, secoli dopo la Chiesa è saccheggiata agli olandesi e dagli inglesi. Il vescovo John F. Healy celebra Messa nella cappella nuovamente ricostruita, e nel 1979 Giovanni Paolo II affida la diocesi di Gibilterra, la più a sud del continente Europa, alla speciale protezione di Nostra Signora d’Europa.
Il Santuario di Nostra Signora d’Europa oggi è centro di spiritualità ecumenica e attira milioni di cristiani che pregano per l’unità dei fedeli in Cristo e per la pace nel mondo.
Qui è stata collocata la statua alta tredici metri, tutta ricoperta di lamina d’oro, realizzata dallo scultore Egidio Casagrande di Borgo Valsugana e inaugurata il 15 ottobre 1957. Sui due cornicioni ai lati del Santuario sono riportate una serie di formelle che, alternate a scritte e raffigurazioni rappresentano due percorsi meditativi, uno per sostenere la speranza e l’altro per suggerire che la Fede guarda a Gerusalemme. Nel punto in cui l’Europa e l’Africa si “incontrano”, a Gibilterra, il santuario dedicato a Maria rappresenta un faro spirituale per il nostro continente fin dal quattordicesimo secolo.
Il legame tra l’Europa e Maria oggi è impresso anche nella bandiera del continente. Il blu evoca il colore mariano per eccellenza e le dodici stelle richiamano alla mente la figura della donna col capo coronato di dodici stelle di cui è scritto nel Libro dell’Apocalisse di san Giovanni Apostolo.
Preghiera alla Madonna di Gibilterra
Ave stella del mare, madre gloriosa di Dio, Vergine sempre, Maria, porta felice del cielo. L’«ave» del messo celeste reca l’annunzio di Dio, muta la sorte di Eva, reca al mondo la pace. Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene. Mostrati Madre per tutti, porta la nostra preghiera, Cristo l’accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio. Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo.