C’è voluto un lungo braccio di ferro tra governo e regioni, ma alla fine l’intesa sull’ultimo passaggio per l’uscita dal lockdown dovuto al coronavirus è arrivato in tarda notte.
Prenderà il via da lunedì, dopo un incontro tra Conte e i governatori partito tutto in salita, con i secondi che puntavano a fare “saltare il banco”. La prima proposta fatta al governo è tornata indietro. Poi però la soluzione è stata raggiunta con un compromesso, ovvero quello di richiamare nella premessa del decreto il protocollo individuato in maniera unitaria dalle regioni. Questo infatti verrò poi inserito nel decreto, in un secondo momento, per intero.
“La verità è che alcuni governatori hanno paura delle responsabilità e volevano più garanzie, però Stefano Bonaccini” che è il presidente della conferenza delle Regioni, “è stato bravo e la maggior parte dei presidenti ci ha aiutato a chiudere”, dicono fonti di governo all’agenzia adnkronos.
Mentre il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia parla di “lavoro intenso e molto utile per far ripartire il Paese in sicurezza”. Nell’accordo viene quindi sancita la collaborazione pacifica tra governo e regioni. Fine di un incertezza costante che ha caratterizzato gli ultimi due mesi, e si spera che da ora in poi la politica riesca a collaborare in maniera più armonica per il bene dell’intero Paese.
“Ringrazio i presidenti per aver sempre ricercato una soluzione nell’interesse del Paese”, afferma Boccia. “Ogni nuovo passo è fatto su un terreno nuovo per tutti e spesso serve un’assunzione ulteriore di responsabilità”.
“Ore 3 e 20 del mattino. Finito ora il confronto tra Regioni e Governo sul Decreto che dovrà riaprire l’Italia a partire da lunedì”, ha scritto su Facebook il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Nell’accordo le linee guida delle Regioni saranno recepite nel Decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili. Al Paese serve semplicità e chiarezza”.
Per lungo tempo la misura del distanziamento è stata lo scoglio che ha tenuto in ansia le varie associazioni di categoria. Ora finalmente anche questo punto ha trovato un linea comune di comportamento e questo grazie all’aiuto di quelle regioni che per prime si sono esposte alle riaperture. Il loro esempio ha dimostrato che 1 metro si poteva fare.
Così ecco che la distanza minima interpersonale scende a 1 metro; che ci troviamo in spiaggia o al ristorante, per strada o dal parrucchiere. Uniche eccezioni quei luoghi dove si pratica attività fisica (palestre, piscine ecc). Qui la ns sicurezza prevede di tenerci a due metri di distanziamento dall’altro.
Giovanni Bernardi
fonte: adnkronos.it
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