Giornata mondiale dell’acqua: “Non lasciamo nessuno indietro”. Solo 2 miliardi!

L’acqua non è per tutti?

Così dovrebbe essere. Ma nella Giornata Mondiale dell’Acqua i dati Unesco smentiscono oltremodo le nostre convinzioni

L’Onu sottolinea che l’accesso all’acqua sicura è un obiettivo ancora troppo lontano per una buona parte della popolazione mondiale.

Secondo il rapporto pubblicato dall’UN World Water Development in collaborazione con Unesco, più di due miliardi di persone nel mondo non hanno ancora accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici.

A partire dal 1993, il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. L’assemblea nazionale delle Nazioni Unite stabilì questa ricorrenza al fine di richiamare l’attenzione pubblica sull’importanza di questa vitale risorsa. Tema della giornata dell’acqua 2019 è Leaving no one behind: “Non lasciamo nessuno indietro”.

Un tema già sottolineato dal Concilio Vaticano II

La Gaudium et Spes, uno dei documenti più importanti del Vaticano II, rispecchia pienamente la tematica che verrà affrontata nella giornata dell’acqua 2019. «L’uomo, usando di questi beni, deve considerare le cose esteriori che legittimamente possiede non solo come proprie, ma anche come comuni, nel senso che possano giovare non unicamente a lui ma anche agli altri. Del resto, a tutti gli uomini spetta il diritto di avere una parte di beni sufficienti a sé e alla propria famiglia».

I numeri che fanno riflettere

Dal rapporto emergono cifre importanti: nel 2015 2,1 miliardi di persone (3 su 10) non avevano accesso all’acqua potabile in maniera sicura e 4,5 miliardi di persone (6 su 10) non disponevano di servizi igienici gestiti in maniera sicura.

Emergono numeri anche in relazione ai disastri ambientali: il 90% dei disastri naturali è correlato all’acqua, coinvolgendo oltre 2,3 miliardi di persone, la siccità ha invece riguardato il 5% dei disastri, con l’1,1 miliardi di persone coinvolte. La direttrice dell’Unesco Audrey Azoulay ricorda che siamo lontani dall’obiettivo fissato dalle Nazioni Unite: quello di garantire a tutti l’accesso ad acqua e servizi igienici.

Aumenta la domanda, aumentano i conflitti

Il rapporto sostiene che la domanda di acqua è in continuo aumento: più dell’1% all’anno dagli anni ’80. In un contesto di aumento della domanda sono notevolmente aumentati i conflitti legati alle risorse idriche. 94 quelli censiti dal 2000 al 2009 e ben 263 tra il 2010 e il 2018.  Nel 2017 guerre e persecuzioni hanno costretto 68,5 milioni di persone a fuggire dalle loro abitazioni, mentre 25,3 milioni sono stati costretti a migrare a causa di disastri ambientali.

«Gli uomini hanno l’obbligo di aiutare i poveri» (Concilio Vaticano II)

Il Sacro Concilio richiamava tutti, a partire dalle autorità pubbliche ad aiutare coloro che nel mondo sono oppressi dalla fame. L’Africa subsahariana rappresenta uno dei campanelli di allarme più risonante.

Circa la metà delle persone che bevono da fonti di acqua insicure risiede in Africa, dove solo il 24% della popolazione ha accesso a fonti di acqua potabile, mentre il 28% della popolazione si arroga il diritto di accesso a impianti igienici di base. Ciò che ne consegue è anche il disagio legato alla disparità tra sessi: nella maggior parte dei casi sono donne e ragazze che sopportano il peso della raccolta dell’acqua. La speranza è che le autorità mettano a disposizione i propri beni e, seguendo la costituzione conciliare possa fornire ai singoli e ai popoli i mezzi con cui essi possano provvedere a se stessi e svilupparsi.

Acqua pulita e servizi igienico sanitari per tutti

È questo l’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: garantire a tutti la disponibilità di acqua e strutture igienico-sanitarie. Per farlo è necessario mettere in atto politiche inclusive, al fine di diminuire i conflitti tra i pretendenti e utilizzatori di acqua.

Fabio Amicosante