Una notizia che intristisce il cuore, ma al contempo che ci conforta sapere che ora, lui è davvero fra le braccia di Maria, che ha amato con tutto il suo cuore e per tutta la sua vita.
È stato il Vescovo della sua diocesi a dare il triste annuncio. La notizia si è subito diffusa, con grande dolore da parte di coloro che l’hanno conosciuto.
L’addio a Padre Cristoforo
È volato al cielo ed, ora, contemplerà Maria direttamente con i suoi occhi. Monsignor Mauro Parmeggiani, Vescovo di Palestrina, ha dato l’annuncio della morte di Padre Cristoforo Amanzi, un uomo di Dio che ha conosciuto la sua vera vocazione proprio a Medjugorje.
Forse non tutti conosceranno la storia del perché è nata la sua fraternità chiamata “Madre della Riconciliazione e della Pace”, una comunità che, da ieri, come i francescani ai quali Padre Cristoforo apparteneva, sono in lutto e in preghiera per la sua anima.
Oggi un frate, ma prima, per ben 16 anni, era stato lontano dalla Chiesa. Fino a quando è arrivato a Medjugorje. Un viaggio, possiamo definirlo, forse nemmeno un vero e proprio pellegrinaggio perché lui, Ercole (questo è il suo nome di battesimo) era arrivato lì per la sua fidanzata. Lei aveva iniziato un cammino di conversione, ma Ercole no, era restio.
Voleva restare a Medjugorje con lei solo un paio di giorni e riprendere il loro programma. Del resto era la loro vacanza sulla costa dalmata, cosa c’entrava la Chiesa? Ma qualcosa non andò come previsto. Lei aveva deciso di lasciarlo ma cercò di favorire la sua conversione, anche chiedendo aiuto alle persone che erano con lei lì in pellegrinaggio. Da lì, il suo incontro con una suora: “Quando le diedi la mano non vidi più nulla ma comparve su uno sfondo nero una scritta di quattro lettere, gialla come il sole, che componeva la parola GESU’” – raccontava, in un’intervista, l’allora Ercole.
La salita al monte e l’ascolto di quella voce
È stato così che provò per la prima volta a recitare l’Ave Maria: “Durante la salita vidi scorrere, nella mia mente, gli episodi più importanti della mia vita. Riconobbi con lucidità quello che era accaduto: gli errori, il tradimento verso me stesso, i peccati. Fu un’illuminazione, un esame di coscienza, di cui mi resi pienamente conto solo in seguito” – raccontava.
Ma fu l’arrivare in cima, ai piedi della croce, che Ercole sentì qualcosa di ancora più grande: “[…] Percepii una voce maschile e paterna che mi diceva: “Questo è quello che tu hai fatto, Io ti propongo un’altra vita”. In un attimo capii tutto: Dio c’è, ha avuto pazienza con me, mi ha sempre amato, mi dà la possibilità di amare, di ricominciare”.
Il suo allontanarsi piano piano dalla Chiesa era durato 16 anni. La laurea a 29 anni, l’iscrizione al PCI, con l’obiettivo di “poter creare una società più giusta sembrava a portata di mano, nel comunismo anch’io vedevo una risposta”, come lui stesso raccontava. Solo sua mamma era cattolica in casa, quindi Ercole non sentiva di avere un riferimento a Dio, non lo cercava.
Ma a Medjugorje tutto è cambiato e, nel 1990 entra nell’ordine dei Frati Minori, cambiando il suo nome in Cristoforo. Una scelta non casuale: leggendo la vita di questo santo, scoprì che la memoria liturgica è il 25 luglio, che coincideva anche con la sua conversione, giorno anche di San Giacomo, patrono della parrocchia di Medjugorje. Tutto combaciava, tutto era scritto.
La fraternità francescana, gli ideali di povertà di San Francesco lo hanno accompagnato per tutta la sua vita. Padre Cristoforo tornava spesso a Medjugorje, affiancava i pellegrini, anche quelli della comunità da lui fondata, che nel nome richiama proprio la Regina della pace che lui ha conosciuto a Medjugorje.
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Il perché del nome così particolare della sua comunità
Un nome non scelto a caso ma da quanto capitato a Marija Pavlovic il 26 giugno 1981, dove la Madonna le apparve piangente con una Croce alle spalle, dicendo: “Pace, pace, pace, soltanto pace”.
Le esequie di Padre Cristoforo saranno celebrate oggi, alle ore 15.00, nella Basilica di San Giovanni Bosco a Roma.
Ed ora, quella pace che lui stesso aveva tanto cercato e trovato, ma che cercava anche di donare agli altri, la sta contemplando pienamente in Paradiso. Preghiamo anche noi perché la sua anima sia accolta fra le braccia amorevoli di Maria, la Regina della Pace.
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