Quando la festa oltrepassa il limite della decenza e del decoro, e si offende Qualcuno di molto più grande. Questo è ciò che è successo a Jesolo.
Durante una festa di addio al celibato, qualcuno ha pensato di “animare” il tutto, arrivando a mascherarsi in una maniera non consona, tanto da arrivare ad essere blasfemo.
Quando le foto sono circolate sul web, la reazione della collettività è stata pressocché immediata, tanto da far scattare anche una sanzione. Cerchiamo di capire cosa è successo.
L’addio al celibato: una tradizione di molti, prima di convolare a nozze. Nulla di nuovo, se nel caso in questione, non si fosse trascesi nel blasfemo. La vicenda che stiamo per raccontarvi ha suscitato reazioni, critiche e non solo, è scattata anche una sanzione. Perché, diciamoci la verità: la goliardia è una cosa, le offese sono altro.
Un addio al celibato offensivo
Tutto parte, come dicevamo, da una festa di addio al celibato che si è svolta a Jesolo. Quando ecco all’improvviso presentarsi un uomo, il futuro sposo, “vestito” da Gesù, trasportando una croce sulle spalle. In molti, anche dei presenti alla festa, lo hanno definito un gesto di goliardia, quasi come a dire che, da quel momento in poi, il matrimonio sarebbe stata una sorta di croce per lui.
Ma non è stato così, perché altri invece, sono rimasti esterrefatti e, anche, in parte offesi da quel suo travestimento che ha superato il limite e ha sconfinato nella blasfemia. Il futuro sposo si è beccato di conseguenza una sanzione da parte degli agenti della locale polizia municipale. Ma nel dettaglio, cosa è successo?
Il futuro sposo ha attirato l’attenzione di tantissime altre persone, al di là di quelli che erano stati invitati alla sua festa poiché ha sfilato, sotto gli occhi di tanti cittadini e turisti, per le strade di Zenon di Piave con una tunica bianca, con la corona di spine e trascinata la sua croce di legno. Subito notato dai vigili urbani, l’uomo è stato sanzionato con una multa di 200 euro, poiché il suo gesto è stato ritenuto blasfemo e irriverente.
Multato il futuro sposo vestito da Gesù con la croce
Dall’altro lato, gli stessi vigili urbani hanno, poi, sequestrato anche la croce. Come da regolamento, la sanzione amministrativa è stata effettuata perché erano già successe situazioni simili.
Infatti, la precedente amministrazione comunale aveva proprio modificato il regolamento della Polizia Municipale prevedendo delle multe per i comportamenti in pubblico contrari al pubblico decoro, al buon gusto e ai culti religiosi. C’è, anche, un articolo del Codice penale, il n.724 che afferma: “Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinita’ o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello Stato, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire centomila a seicentomila” (ovviamente da commutare in euro).
Ciò che, però, ha maggiormente colpito, sono state anche le reazioni che questa scena (quanto anche le foto che sono state pubblicate poi) hanno avuto sui social. C’è chi la risolve in maniera più bonaria e dice che “si tratta di una semplice goliardata” e chi, dall’altro lato e a giusta ragione, afferma che “il culto e le pratiche religiose vanno tenute fuori da queste feste”, nel rispetto del credo altrui.