Amici, colleghi e parenti dicono addio a Fabio Salerno, operaio torinese appassionato di calcio e fervente devoto morto in un incidente stradale.
Un tragico incidente stradale mentre faceva ritorno a casa dal lavoro è costato la vita a quest’uomo che aveva nella Bibbia la sua guida.
Sabato notte, lo scorso 27 luglio, Fabio Salerno stava facendo ritorno a casa dopo un turno di lavoro in fabbrica. L’operaio torinese era giunto all’altezza di corso Re Umberto (Torino) quando, per cause ancora in via di accertamento, è stato coinvolto in un terrificante incidente. A nulla è servito l’intervento dei soccorritori, i quali, dopo aver tentato invano di rianimarlo, ne hanno dovuto dichiarare il decesso.
Quest’uomo semplice, viveva la sua vita attorniato dai familiari, il fratello gemello, i genitori e le due sorelle, e dai suoi amati animali, un cane ed un gatto che amava come se fossero dei figli. Quando non lavorava si dedicava alla lettura della Bibbia (di cui spesso condivideva citazioni sui social) e alle funzioni della Comunità Evangelica di via Spalato e nel weekend seguiva con costanza le partite del Torino, di cui era un tifoso incallito sin da quando era bambino. Da poco aveva compiuto 50 anni, celebrati insieme ad amici e parenti nella casa di Grugliasco.
Contattato da ‘Torino Today‘, il fratello gemello di Fabio, Maurizio, il quale si dice sicuro che Dio lo abbia voluto chiamare a sé e che, dunque, il dolore per la sua scomparsa è lenito dalla certezza che lo rivedrà un giorno: “Nel mio cuore rimane ciò che lui mi ha sempre detto di pensare e di credere, cioè la sua fede in Gesù. Ho la speranza di rivederlo nell’eternità“.
Come tutti i fratelli gemelli, Maurizio e Fabio sono cresciuti insieme, hanno condiviso la scuola, le amicizie, le esperienze di vita e la passione per il “Grande Toro”. Maurizio spiega che in 50 anni non si sono mai separati e che quasi ogni scelta presa li trovava d’accordo. Di sicuro la pensavano allo stesso modo su Dio e sulla fede: “Con Fabio io pregavo, leggevo la Bibbia, è vero. A Fabio piaceva guardare le partite del Torino, cosa che facevamo spesso insieme. Nonostante ogni tanto litigassimo, era poi sempre bello ritrovarci a parlare di quello che noi amavamo, cioè la nostra famiglia in Cristo“.
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Luca Scapatello
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