Non sottovalutiamo la potenza dell’Adorazione al Santissimo Sacramento, la cui straordinaria efficacia è sconosciuta ai più.
Un sacerdote ci mostra come adorare Gesù nel Santissimo Sacramento sia una delle armi più potenti per scacciare il demonio, sia dalla nostra vita, che da ciò che ci circonda. Ascoltiamolo insieme.
Il tempo della preghiera e dell’Adorazione
Quanto tempo dedichiamo all’Adorazione Eucaristica? Una domanda che, spesso, ci mette in imbarazzo, non perché non siamo capaci di rispondere, ma perché con i ritmi frenetici della nostra vita, non dedichiamo a Cristo il giusto tempo, anzi. Molto spesso non preghiamo e ci dimentichiamo di lui.
Questo non fa altro che allontanarci da lui e permettere, quindi, al demonio, di agire indisturbato nella nostra vita.
Perché pregare il Santissimo Sacramento
Ma cos’è l’Adorazione Eucaristica? È una delle forme più alte di preghiera e, ci sono anche alcune particolari chiese o Santuari che hanno un’esposizione perpetua del Santissimo Sacramento, permettendone quindi, ai fedeli, un’adorazione perpetua.
Padre Serafino: “Satana ha un desiderio profondo di adorazione”
Cosa vuol dire “adorare Gesù”? Padre Serafino Tognetti, membro della Comunità dei Figli di Dio, fondata da don Divo Barsotti, ci spiega l’immenso valore e l’immenso dono che Cristo fa ad ognuno di noi nel Santissimo Sacramento. “L’Adorazione scaccia il demonio, lo sapevate? Nel Vangelo di Matteo […] durante le tentazioni nel deserto, il diavolo condusse Gesù su un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria. Poi disse a Gesù: “Tutte queste cose io ti darò se prostrandoti mi adorerai”. Ma Gesù gli rispose: “Vattene Satana” […] Da questo, noi capiamo che il desiderio più profondo di Satana è di essere adorato” – spiega.
Il rifiuto di Satana
Perché questo? Secondo i Padri della Chiesa, Satana si rifiutò di adorare Dio nella forma del Verbo incarnato (cioè nella seconda forma della Trinità), perché “la sua di natura (cioè di Satana) sarebbe divenuta, così, inferiore a quella del Verbo incarnato e divenuto uomo, cioè Gesù” – spiega Padre Serafino.
A questo suo rifiuto, Dio lo cacciò via e lo fece precipitare. Ascoltiamo questo passaggio dalle vive parole del sacerdote.
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ROSALIA GIGLIANO