Molti non sanno che l’albero di Natale è in realtà un simbolo cristiano. Da sempre, ritenuto più “laico” del Presepe, ecco invece cosa ci rivela la tradizione.
L’albero di Natale viene da molti considerato come simbolo piuttosto laico. Questo abete, vero o finto, verde o bianco che sia, così allegramente addobbato e riempito di graziose decorazioni, viene spesso considerato un addobbo pagano rispetto al Presepe.
Certo è che nel suo simbolismo, il sempreverde si associa comunque alla vita che non perisce e resiste alle intemperie e le luci risalgono ad un’usanza antica per cui, avvicinandosi al periodo più buio dell’anno, servivano ad illuminarlo.
Pochi sanno, però, che l’albero di Natale è in realtà un simbolo cristiano, associato a San Bonifacio. Il Santo, che ne diffuse largamente l’usanza, lo avrebbe definito “l’albero di Cristo Bambino”, laddove le sue luci rappresentavano la discesa dello Spirito Santo sulla terra con la nascita del Bambin Gesù.
Il primo albero di Natale della tradizione cristiana infatti fu un abete decorato di candele accese, allestito presso popolazioni germaniche nel 724 da San Bonifacio (680-754). Vescovo e martire, nato in Inghilterra e noto nella storia della Chiesa come l’Apostolo della Germania.
Tra i tanti aneddoti riguardanti Bonifacio, presenti nelle sue biografie, si narra che sotto il periodo dell’Avvento dell’anno 724, il Santo fermò un sacrificio umano, una barbara consuetudine dalle popolazioni pagane dell’epoca, per la propiziazione del favore degli dei.
Mentre sotto la “Quercia del Tuono di Geismar”, sacra al dio Thor, stava per compiersi il sacrificio di alcuni bambini, San Bonifacio urlò: «Questa è la vostra Quercia del Tuono e questa è la croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio Thor». Presa un’ascia, iniziò a colpire la quercia. Ecco allora che un forte vento si abbatté sull’albero, che cadde e si spezzò in quattro parti.
Al di là della quercia, c’era un giovane abete verde. San Bonifacio, visto l’alberello, di nuovo si rivolse ai pagani: «Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il vostro sacro albero questa notte. È il legno della pace, poiché le vostre case sono costruite di abete.
È il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo Bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà».
San Bonifacio fece poi apporre sui rami dell’albero, per tutto il periodo di Natale, delle candeline accese, che simboleggiavano la discesa dello Spirito Santo sulla terra, con la venuta del Bambin Gesù. Dopo questo fatto catechizzò la popolazione, portando l’annuncio del Vangelo.
In quello stesso luogo, in cui la scure abbatté la quercia (simbolo della divinità pagana Thor), San Bonifacio fece costruire una cappella dedicata a San Pietro, e in moltissimi, dopo aver assistito ai miracoli avvenuti per intercessione del Santo, chiesero di essere battezzati in quella chiesa. Si diffuse così in Germania il culto a Gesù Bambino, del Natale, e dell’albero di Cristo Bambino, che noi oggi chiamiamo l’albero di Natale.
Elisa Pallotta
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