Margherita Mion è nata a Treviso nel 1998, oggi questa ragazza piena di vitalità e attenta al proprio aspetto avrebbe avuto 19 anni, solo lo scorso anno avrebbe dovuto affrontare l’estate della maturità, quella che in molti ancora ricordiamo e forse ricorderemo per sempre. A lei, però, il tempo per viverla non è stato concesso: nel 2016 ha scoperto di essere gravemente malata, la diagnosi è stata terrificante, sarcoma di Ewing, ma non si è mai persa d’animo. Quando ha iniziato le cure è stata costretta a lasciare la scuola (frequentava il quarto anno del liceo linguistico Galileo Galilei), ma ha sempre lottato perché quella che era la sua vita prima della malattia tornasse ad essere quella di tutti i giorni e grazie alla disponibilità del preside è riuscita a sostenere gli esami per essere ammessa al quinto anno. Nel 2017, l’ultimo anno di liceo, la malattia è peggiorata e Margherita non ha potuto frequentare nemmeno una lezione. Avrebbe voluto sostenere gli esami di maturità, ma proprio nel luglio del 2017 il sarcoma se l’è portata via.
Se c’è un aspetto che colpisce di questa storia, non è tanto l’ingiustizia evidente subita, quanto lo spirito con cui la malattia improvvisa e devastante è stata affrontata. Margherita non ha mai ceduto allo scoramento ed ha sempre continuato a sorridere e manifestare positività. In alcuni dei messaggi condivisi dal ‘Corriere della Sera’ infatti, si legge come Margherita fosse disposta a lottare finché le forze l’avessero accompagnata: “Ovvio che non mollo… porca paletta non mollo”, oppure: “Io sono felice, ho avuto una bellissima vita” e ancora: “Se non potrà vincere questa sfida il mio corpo, vincerà la mia anima. Vincerò comunque io sul destino con l’idea che ho sempre avuto di amare me e gli altri, la vita, fino all’ultimo respiro”.
Queste parole danno l’idea di una ragazza che non solo è decisa a vivere ogni istante della sua vita al meglio, ma anche di una ragazza che è consapevole del fatto che nella vita è riuscita ad amare ed essere amata e che ha la fede salda per vedere nella morte fisica una fase di passaggio verso un’altra esistenza di puro spirito.
Luca Scapatello
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