Affittare un utero oltre ad essere una pratica abominevole è anche un reato penale

AFFITTARE UN UTERO E’ REATO PENALE

 

 

 

Lo dice la legge italiana 40/2004; lo dicono anche le femministe, in quanto ritenuta una pratica contraria ai principi della “Cedaw” (Convenzione internazionale contro lo sfruttamento delle donne), ma nel nostro Paese continuano ad assolvere coloro che vanno all’estero, per pagare giovani donne straniere, che possano essere ingravidate e mettere al mondo un bambino da “acquistare”.

Ultimamente è accaduto nel tribunale di Bologna. Una coppia di coniugi, marito e moglie, di 57 e 44 anni rispettivamente, si è recata a Kiev (Ucraina), presso una clinica specializzata che ha rilasciato loro regolare contratto, per il pagamento avvenuto di una maternità surrogata.

L’avvocato della coppia, il signor Giorgio Muccio, ha giocato sulla, purtroppo, non chiara posizione dei politici, in merito alla legge su citata; sui dubbi inculcati dalle sentenze precedenti; sui vari dibattiti, attualissimi, che, nel ritardare un chiarimento definitivo in merito all’argomento, finiscono per dar modo di cavalcare l’onda del disordine mediatico, insinuare un ragionevole dubbio e cavarsela. Ed e’ andata proprio cosi: i coniugi sono stati assolti pienamente, anche se su di loro gravava anche un’altra accusa, quella del reato di alterazione di stato civile di minore, in quanto, per la legge italiana, la madre del bambino è solo colei che lo ha partorito.

Loro invece hanno stipulato un accordo, che prevedeva che la cellula gametica di lui si unisse all’ ovocita di una donna e che il tutto (l’embrione concepito, insomma) venisse posto nell’utero di un’altra. Difficile anche solo spiegarlo, ma in questo consiste la maternità surrogata, l’utero in affitto, questi i legami biologici che si vengono a creare e di cui si dispone indebitamente a piacimento.

Per il tribunale di Bologna “il garbuglio” evidentemente risultava chiaro, tanto da giustificare l’accaduto, ritenendo il certificato di nascita valido, in quanto redatto secondo la legge del Paese estero.

Il compito del nostro Paese, e delle sue leggi, si esaurisce quindi nell’accettare il certificato, senza indagare più di tanto sulla sua origine, in nome delle norme del  diritto internazionale.

Ecco alcuni passi della legge 04/2004: “Chiunque, a qualsiasi titolo, utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall’articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro. (…) Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.”.

Ma si sa che la verità risiede nella memoria collettiva di una Nazione e dichiara: “Fatta la legge, trovato l’inganno.”.

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