A due passi dal nostro Paese, è stata istituita una vera e propria zona franca che autorizza a una pratica a dir poco inquietante, con scenari che si prospettano dell’orrore.
In seguito al referendum, a San Marino sarà infatti possibile praticare liberamente l’aborto anche fino al giorno prima del parto, liberalizzando un infanticidio ospedaliero che si ha persino il coraggio di chiamare “progresso”.
Il sondaggio, che ha visto il 59 per cento di astenuti, ha fatto vincere i pro-abortisti con il 77 per cento dei consensi. In uno Stato, uno dei più piccoli del mondo, in cui il 98 per cento della popolazione si dichiara cattolico, si tratta di una notizia che addolora in modo particolare e che fa pensare come purtroppo su questo tema sembra che ci si sia praticamente abbandonati al male.
Ora a San Marino si potrà abortire fino al nono mese
Ora lì si potrà infatti abortire addirittura fino al nono mese. Una realtà inaudita e a dir poco drammatica che, oltre tutto, rischierebbe di creare un vero e proprio “turismo eugenetico” dall’Italia. Si esclude persino, da questo vero e proprio dramma, la possibilità di obiezione di coscienza.
Insomma, il sì alla liberalizzazione dell’aborto ha vinto, e il no si è fermato a una quota molto bassa. Evidentemente, ci si è scontrati così a lungo su questi temi che alla fine ha vinto la linea del “permissivismo”.
Il testo parla di aborto libero sempre, molto oltre le dodici settimane
Il testo della domanda sottoposta ai cittadini è a dir poco esplicito: “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?”.
Ora nei prossimi sei mesi il parlamento nazionale dovrà dare seguito a una legge sul tema. Quello che viene annunciato come progresso, però, è un grave dramma per la storia dell’umanità. Il testo infatti parla di aborto libero sempre, molto oltre le dodici settimane.
Basta una semplice diagnosi psicologica da parte del medico
Basterà che il medico diagnostichi un “grave rischio per salute psicologica della donna” e il gioco è fatto. Questo potrà accadere anche in caso, ad esempio, di problematiche come labbro leporino, spina bifida, sindrome di down. Perché l’aborto nel caso di pericolo di vita della mamma, ad esempio, era già possibile nella Repubblica di San Marino.
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Il che fa pensare a una vera e propria nuova forma di eugenetica, proprio come accaduto durante i peggiori regimi totalitari europei. A nulla sono serviti gli appelli dell’Arcivescovo di San Marino, Mons. Andrea Turazzi, che ha invitato in maniera pubblica a sostenere la vita nascente, e ricordando a tutti i cattolici non solo il diritto ma anche il dovere di partecipare al voto.
L’obiettivo è quello di rendere l’aborto assolutamente libero
Ma i media sono assolutamente passati sopra alla voce cristiana sul tema, e si è fatto passare il quesito come una battaglia per la libertà della donna e per un suo diritto. Ma del diritto alla vita del concepito, però, nessuno ne ha parlato.
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L’obiettivo sembra purtroppo quello di fare dell’intero continente europea una sorta di zona dell’aborto libero. Un vero e proprio incubo che grida vendetta al cospetto di Dio.
Il dramma dell’aborto invoca il perdono del Signore in cielo
Quella dell’aborto come diritto umano è palesemente una menzogna demoniaca, e quando l’umanità se ne renderà conto si saranno già consumati un’infinità di drammi su questa terra, che invocano in cielo il perdono del Signore.
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C’è bisogno di unità nella preghiera per combattere questo male che si sta espandendo ogni giorno in maniera endemica e diffusa, invochiamo il Signore contro cui il male non può nulla affinché ristabilisca la pace e la giustizia su questa terra, difendendo i piccoli fin dal concepimento e la vita in generale fino al giorno della morte naturale. Solo Dio può disporre della vita umana, e l’uomo non si anteponga al Suo Progetto.