Oggi dovrebbe essere il giorno solenne in cui anche lo Stato italiano (e sicuramente non solo) omaggi immensamente i nonni.
Tra le rimembranza, più o meno recenti, riguardanti questi Angeli della casa e il loro determinante ruolo nella nostra infanzia, si sta facendo spazio un’altra innegabile consapevolezza: i nonni sono, sempre più spesso, di sostegno alle famiglie in diversi modi, laddove lo Stato non riesce a garantire nessun servizio sociale utile.
Ci si riferisce al fatto che, anche a causa della crisi economica, entrambi i genitori sono costretti a lavorare e sovente affidano, dalla nascita fino all’adolescenza, i figli ai loro genitori, cioè ai nonni.
Ci si riferisce al fatto che essi, i nonni, sono e restano, sempre e comunque, le mani più sicure a cui affidare la prole, poiché lo Stato non elargisce strutture che si prendano cura dei bambini/ragazzi fino a tarda ora, fino all’ora in cui i loro “mamma e papà” tornano esausti, dagli straordinari cui sono obbligati per necessità.
Ci si riferisce al fatto che i nostri nonni, con ogni probabilità, saranno gli ultimi fruitori delle pensioni istituzionali e immancabilmente con esse aiutano figli e nipoti, a far quadrare il bilancio familiare.
In tutta onestà, possiamo dire che i nonni sono le riserve a cui attingere, quando lo Stato non tutela il diritto di crescere e vivere i propri figli.
I nonni a cui dire “grazie”, in Italia, sono 12,5 milioni e queste situazioni si verificano nel nostro Paese (alquanto anzianotto, per una serie di concomitanze alle concause su citate) nell’86,9% dei casi.
Meno male che l’83% dei nonni abita nelle vicinanze dei nipoti e solo il 17% a distanza più lunga.
I nonni, che oggi ricordiamo, sono, pertanto, una risorsa affettiva e non solo, poiché, secondo i dati raccolti dall’Istat, offrono ai nipoti circa 1 miliardo delle loro ore, nell’arco di un anno.
Ora è chiaro a tutti -se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi- perché i Nonni meritano, a pieno diritto, di essere celebrati insieme, con i Santi Angeli Custodi.